Il ritorno di Berlusconi al Colle: "Faremo opposizione responsabile"

Terminate le consultazioni al Quirinale: domani Renzi potrebbe essere incaricato di formare un nuovo governo. Alfano frena: "Esito incerto, vogliamo vederci chiaro. Non si può chiudere in 48 ore". Berlusconi apre: "Da noi opposizione responsabile". Il Partito democratico: "Ci impegneremo per un governo forte che duri fino al 2018"

Il ritorno di Berlusconi al Colle: "Faremo opposizione responsabile"

Sono terminate le consultazioni al Quirinale, per definire il futuro del governo. Tra domani e lunedì il Presidente della Repubblica dovrebbe nominare Matteo Renzi premier al posto di Enrico Letta, ma tra le forze politiche domina la cautela.

"Queste consultazioni hanno avuto un ritmo intenso e non hanno avuto nulla di rituale o formale", ha detto Giorgio Napolitano alla fine della giornata di colloqui, "Ho ritenuto di dover dare la massima rapidità alle consultazioni per poi dare spazio e serenità per il lavoro successivi di chi avrà l'incarico di formare il governo che avrà tutto il tempo necessario per i suoi approfondimenti e interventi".

"Abbiamo espresso preoccupazione e stupore per questa crisi di governo", ha detto Silvio Berlusconi, alla guida della delegazione di Forza Italia, sottolineando che "non si è sentita alcuna parola sul programma". Ma ha ribadito: "Siamo all'opposizione, ma la nostra sarà opposizione responsabile: manterremo gli impegni sulla legge elettorale e le altre riforme istituzionali. Per quanto riguarda l’Europa inviteremo il governo ad una posizione ferma affinchè in Ue si possa arrivare presto ad un cambiamento della politica dell’austerità per la strada della ripresa e dello sviluppo".

"Da parte nostra c'è buona volontà, ma l'esito è incerto perché vogliamo vederci chiaro", ha detto la delegazione del Nuovo centrodestra. "Se il programma è grande non ci deve essere fretta: non si può chiudere in 48 ore", ha detto Angelino Alfano al termine di un lungo colloquio con il presidente della Repubblica, "Il colloquio con Napolitano è stato molto proficuo: gli abbiamo ribadito che il trauma per la scelta del Pd è stato davvero significativo ma che Nuovo Centrodestra è pronto ad affrontare una nuova fase". E ha aggiunto: "Non possiamo immaginare di cambiare natura all’esecutivo spostandolo a sinistra: se la composizione della coalizione si sposterà a sinistra con l’entrata di altre forze, noi diremo di no. Noi siamo gli avvocati del ceto medio italiano e il ceto medio dovrà essere protagonista".

Dal canto suo il Partito democratico ha proposto Matteo Renzi alla guida di Palazzo Chigi: "Abbiamo riferito la posizione del Pd in questa delicata crisi e riferito l’esito della direzione che come sapete si è aperta con un ringraziamento sentito a Letta per il suo lavoro positivo", ha detto Luigi Zanda al termine del colloquio, "Ora c’è un impegno forte per un governo che completi la legislatura e verso il 2018. Il Pd pensa che per superare la difficile situazione del paese sia necessario che il Pd metta a disposizione tutta la sua forza politica a cominciare dalla persona del segretario che abbiamo indicato al Presidente della Repubblica come premier".

Tra ieri sera e questa mattina al Colle si sono avvicendate le forze minori. Tranne Lega Nord e M5S, che come annunciato non si sono presentati. I grillini si sono riuniti in piazza Montecitorio per le "contro-consultazioni". Fratelli d'Italia ha invece preferito un'altra forma di protesa: Meloni, La Russa e Crosetto hanno consegnato simbolicamente a Napolitano le loro tessere elettorali. "È il terzo governo consecutivo che passa sopra le teste degli italiani", hanno detto. Appoggio a Renzi è arrivato da Centro Democratico, Alleanza per l’Italia, Psi e altri partiti minori, mentre Gal non ha ancora chiarito la sua posizione. Da Scelta Civica, invece, chiedono "un segnale molto chiaro e molto forte di discontinuità" rispetto al governo Letta e un "piano choc" per affrontare i probelmi economici, la disoccupazione e la riduzione della pressione fiscale.

No a un governo Renzi da parte di Sel: "L’ipotesi di un sostegno sin dall’inizio è stata pura fantapolitica", ha detto Nichi Vendola, secondo cui il segretario Pd "ha già determinato uno spostamento a destra e la resurrezione di Berlusconi".

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