Mi tocca fare l'antipatico, cosa che non mi costa fatica e mi riesce pure bene: 13 anni fa scrivevo su queste pagine che la causa antropica del riscaldamento globale non poteva che essere un grosso granchio (una bufala, scrisse il titolista). Il fatto è che i ghiacci in entrambi i poli, massime quello antartico, si stanno espandendo, è da 12 anni che le temperature globali hanno smesso di crescere, sull'aumento del livello del mare (circostanza in atto da 18mila anni) non si osserva alcuna accelerazione, i tornadi e gli uragani sono al loro minimo storico e, piaccia o no, anche la popolazione degli orsi polari è in aumento. Naturalmente quelli dell'Ipcc - che è un organismo politico mascherato da organismo scientifico - continuano col loro mantra, né possono fare altrimenti: dovrebbero restituire il premio Nobel (che, ricordiamo, fu dato loro non per la scienza ma, come si addice ad ogni soggetto politico, per la pace). Se vi chiedete perché mai la politica ha inteso costruire questo mega-inganno planetario, la risposta è: per attuare le politiche energetiche di promozione delle tecnologie eolica e fotovoltaica, che senza inganno mai sarebbero state prese in qualche considerazione. Per anni mi hanno trattato da eretico, ora i media cominciano ad aprire lentamente gli occhi. Perfino il buon Giovanni Sartori, dopo che per mezza dozzina di ferragosti ha tediato i lettori della prima pagina del Corsera con lo spettro delle venefiche emissioni di CO2, lo scorso agosto ha cominciato a ricredersi, manifestando una onestà intellettuale che è mio dovere riconoscergli visto che ne ho in cuor mio dubitato. Ricordiamo perché possiamo avere la certezza che le emissioni antropiche di CO2 non hanno alcuna influenza sul clima. Primo, il pianeta è stato più caldo di oggi nel periodo caldo medievale. Secondo, non da 100 anni (con l'industrializzazione), ma è da 400 anni che il pianeta si sta scaldando, perché sta uscendo dalla piccola era glaciale che ha avuto il suo minimo nel XVII secolo. Terzo, questo riscaldamento ha avuto un arresto tra il 1940 e il 1975, proprio in pieno boom demografico, industriale e di emissioni.
Quarto, come già accennato, un altro arresto lo sta avendo da 12 anni, con le emissioni che hanno continuato a crescere esponenzialmente. Quinto, dei periodi caldi che il pianeta vive, interrompendo ogni 100mila anni la fase glaciale, questo nostro è, manco a farlo apposta, proprio il più freddo di tutti. L'Ipcc se ne faccia una ragione.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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