Dopo la fiducia del Senato, c'è pure il sì della Camera, che non ne ha modificato il testo con 480 voti a favore, 19 contrari e 25 astenuti: il ddl anticorruzione è legge e aspetta solo la firma di Giorgio Napolitano. A votare contro il provvedimento messo a punto dal governo Monti è stato l'Idv, mentre la Lega, che ieri non ha approvato la fiducia, ha votato a favore. Astenuti i radicali e Alfredo Mantovano (Pdl).
"Sono molto soddisfatta i numeri della votazione dimostrano che c’è stata grande condivisione del progetto. Si può sempre fare di più ma non ci sono stati compromessi politici al ribasso. In questo provvedimento si doveva regolare il fenomeno della corruzione", ha detto il ministro della Giustizia, Paola Severino, che assicura: "Con il ministro Patroni Griffi e il ministro Cancellieri ho ritenuto di poter raffigurare in Parlamento che da parte del governo c’è l’intenzione di riempire immediatamente la delega" sulla incandidabilità dei condannati con sentenza definitiva, "in modo che il contenuto possa essere utilizzabile prima delle prossime elezioni".
Di certo le norme non hanno soddisfatto Antonio Di Pietro.
Il leader dell'Idv lancia un "accorato appello" al Presidente della Repubblica perché non firmi: "È un raggiro per fini elettorali. Presidente, rimandi le misure in Parlamento affinchè si assuma le proprie responsabilità con un vero provvedimento" al posto del ddl "che nasconde le magagne sotto il tappeto".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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