Va a finire sempre allo stesso modo. No global, antagonisti e attivisti dei centri sociali scendono in piazza, devastano vetrine e negozi, ingaggiano la guerriglia urbana, bersagliano le forze dell'ordine lanciando pietre, bastonando e esplodendo bombe carta. I poliziotti reagiscono, sedano la rivolta. Anche con modi brutali. Ma è guerra. Guerra urbana. Sotto una fitta sassaiola, pressati dal corteo che avanza per distruggere, attaccati su più fronti, lo spazio di azione è minimo e l'intervento deve essere immediato. Eppure, ogni volta, i feriti tra i poliziotti vengono dimenticati e la stampa progressista fa la gara a cacciare l'agente troppo violento o un errore da parte del Viminale. Così, questa mattina, Repubblica.it ha pubblicato un video che mostra il lancio di due lacrimogeni sui manifestanti in fuga. "Se ad un certo punto veniamo aggrediti militarmente è chiaro che dobbiamo reagire - ha commentato il Questore di Roma Fulvio Della Rocca - siamo qui anche per questo: per tutelare la legge, questo è il nostro compito".
"A Valle Giulia, si é così avuto un frammento di lotta di classe: e voi, amici eravate, i ricchi, mentre i poliziotti erano i poveri", scriveva Pier Paolo Pasolini sul finire degli anni Sessanta. Allora gli scontri erano all'ordine del giorno. Oggi, con la crisi economica e il boom della disoccupazione, le tasse sono tornate a riempirsi diventando il facile teatro delle scorribande e delle azioni di guerriglia di black bloc e centri sociali. Volti coperti dai caschi neri o dai passamontagna, nelle mani spranghe e bastoni, per armi sassi e sampietrini: ingaggiano scontri veloci, barricandosi dietro ai manifestanti, e attaccano banche, negozi e vetrine. Poi, non appena entrano in azione i poliziotti in tenuta anti sommossa, ecco che il bersaglio diventano gli agenti. Ed è guerra. Da subito Pubblico, Fatto Quotidiano e Repubblica hanno accusato apertamente le forze dell'ordine di aver usato la mano pesante per sedare gli scontri di mercoledì scorso. "Io porto le foto del poliziotto cui hanno spaccato il casco in testa - ha sbottato il ministro dell'Interno Annamaria Cancellieri - foto per foto, parliamone...". Poi, questa mattina, il sito di Repubblica ha pubblicato un video realizzato con uno smart phone in cui si vedono i manifestanti fuggire lungo via Arenula dopo aver forzato il blocco della polizia. "All'improvviso, dalle finestre del palazzo del ministero della Giustizia piovono lacrimogeni sulla folla in fuga - si legge su Repubblica.it - a giudicare dalla traiettoria, si tratterebbe di lacrimogeni a strappo: due sembrerebbero partire dal secondo piano sopra le stanze occupate dal ministro Paola Severino, il terzo dal tetto dell'edificio".
È bastato un frammento di un minuto e mezzo per far disporre al Guardasigilli un’indagine interna. "Dai primi accertamenti, è stato verificato che lacrimogeni a strappo, come quelli che sembrerebbero essere stati lanciati dal ministero, non sono in dotazione al reparto di polizia penitenziaria di via Arenula", ha fatto sapere la Severino assicurando che "le verifiche proseguiranno con il massimo impegno, con il dovuto rigore e con la massima tempestività". Dopo aver visionato le immagini pubblicate da Repubblica, anche la Cancellieri ha assicurato che i poliziotti responsabili di abusi verranno puniti. La procura di Roma ha già iniziato a svolgere accertamenti sull'operato delle forze dell'ordine. Pur confermando che i lacrimogeni sono stati lanciati da agenti di polizia, il Questore Della Rocca ha subito fatto sapere che sono stati sparati a "parabola" e, quindi, non diretti sui manifestanti: "La traiettoria è stata deviata perché hanno urtato contro l'edificio". In piazza erano, infatti, presenti molti giovani e, come ha confermato lo stesso Questore, le forze dell'ordine hanno cercato di "garantire la sicurezza".
Se ci sono state inutili violenze da parte di singoli esponenti delle forze dell’ordine, è giusto che vengano punite. Ma non si può basare la ricostruzione dei fatti su un filmato. Gli scontri ingaggiati in molte città non può essere rovesciata di segno attraverso ricostruzioni unilaterali. Da Torino a Roma c’è stata una pratica preordinata della guerriglia urbana non a caso messa in atto da gruppi venuti mascherati e con caschi a manifestazioni che avrebbero dovuto essere pacifiche.
"Guai - ha avvertito Fabrizio Cicchitto, capogruppo del Pdl alla Camera - se frasi malaccorte usate da singoli ministri provocassero la disaffezione delle forze dell’ordine che certamente non per responsabilità propria stanno svolgendo un ruolo difficilissimo in una situazione economica e sociale ancor più difficile".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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