Chiariamo subito un dubbio: don Marco Pozza - alias don Spritz - non è soprannominato così perché, al momento dell'Eucarestia, usa lo spritz al posto del vino consacrato; l'alcolico diminutivo dipende invece dal fatto che lui è un sacerdote giovane che ama evangelizzare la new generation lì dove essa celebra i propri riti. E i giovani veneti dov'è che santificano le feste? Al bar ovviamente. E al bar cosa bevono? Appunto lo spritz (prosecco, bitter e seltz). Ragion per cui don Marco, nella sua shekerante opera missionaria, si vede costretto - per ragioni d'ufficio - a brindare in allegra compagnia. Va detto che don Spritz, 35 anni, è una celebrità nel Nord Est: non tanto per essere il parroco del carcere «Due Palazzi» di Padova, ma per le sue poliedriche attività. Scrive libri, è un fine teologo, fa il maratoneta, veste alla moda, è amante della montagna e in tv - visto che è bello non meno del futuro marito di Belen - buca il video alla grande. Una volta, nel 2007, don Spritz ha partecipato anche al programma di Pif, Il testimone, su Mtv, beccandosi due schiaffoni da un barista che non gradiva la «spritzosa» presenza del religioso. Ma questo è il don Spritz così come lo «mixavamo» fino a ieri. Ma da oggi la fama di don Marco va ben oltre i confini del Triveneto, raggiungendo i più estremi anfratti del pianeta. Don Spritz ha infatti avuto l'ardire di rifiutare di celebrare il matrimonio di Belen. Certo, a voler guardare il pelo nell'uovo (sempre meglio nell'uovo che nello spritz), don Marco, appena 48 ore fa, aveva detto accettato l'incarico con tanto di cin cin. Ma l'ubriacatura di don Spritz è durata lo spazio di un aperitivo, e adesso eccolo dire: «Attorno alle nozze di Belen c'è troppo gossip, preferisco non essere io a celebrare il matrimonio». Caspita, ma sono proprio le stesse parole con cui un altro prete, don Roberto Cavazzana, aveva detto «no» alle nozze beleniane, passando la patata bollente al collega don Spritz. Che ora tiene a precisare: «La mia disponibilità ad officiare le nozze di Belen Rodriguez e Stefano De Martino, come ho fatto presente telefonicamente alla wedding planner del matrimonio (sì, avete letto bene: «...alla wedding planner del matrimonio» ndr), era legata a una semplice condizione: poter incontrare i due fidanzati personalmente prima del giorno del loro matrimonio. Tale richiesta ha ottenuto soltanto rimandi (rimandi che don Spritz però non si è bevuto...ndr). Sono venute dunque a mancare le condizioni per fare in modo che un sacramento non venga triturato dal gossip». Don Marco Pozza, con questa decisione, si dice convinto di «dare una lezione di stile»: «Per stile intendo un modo di vivere il sacerdozio che sia all'altezza di una scelta fatta per amore nove anni fa. Spero che gli sposi abbiano una vita all'altezza dei loro sogni. A tutti i giovani che guardano a loro come dei modelli auguro di essere sempre protagonisti della loro esistenza». Amen.
Intanto una minacciosissima Belen reclama - con tanto di nota ufficiale diramata ai mass media - «rispetto in merito alla scelta del Prete (ma perché con «P» maiuscola? ndr) che il 20 settembre celebrerà le nozze nel paese di Comignago; io e Stefano chiediamo che venga posta la parola FINE (tutto in stampatello, ndr) a tutte queste chiacchiere». Ne chiacchiereremo, eccome.
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