L'altra partita degli spin doctor: Lady Rondolino sfida Mr Parodi

Duello dietro le quinte: Simona Ercolani con Bersani, Giorgio Gori lavora per Renzi. Ma a parole si smarcano...

L'altra partita degli spin doctor: Lady Rondolino sfida Mr Parodi

Non chiamateli spin doctor. Non dite che sono gli uomini-comunicazione dei due candidati. Nemmeno quelli che ne curano l'immagine. Lavorano nei rispettivi staff, tuttalpiù danno qualche consiglio. Fine delle trasmissioni: successi e sconfitte sono tutta farina del sacco di Pier Luigi Bersani e Matteo Renzi, stasera di fronte su Raiuno, arbitro Monica Maggioni. Tutto vero. Ma se Giorgio Gori lavora per il sindaco di Firenze e Simona Ercolani per il segretario Pd, qualcosa faranno.

Il duello di stasera è anche, in parte, un duello tra loro, che han sempre fatto tv, ma insieme non hanno mai lavorato. Bersani e Renzi hanno scelto due consiglieri che, pur essendosi sempre sfiorati, più distanti non potrebbero essere. Gori ha iniziato come giornalista a Bergamo Oggi dove fu licenziato da Vittorio Feltri. Ha diretto Canale 5 e Italia Uno, ha tenuto a battesimo il Grande Fratello, ha fondato Magnolia (dalla quale è uscito), che ha prodotto, tra gli altri, programmi come L'Isola dei Famosi. È marito di Cristina Parodi (Tg5, Verissimo, ora a La7 con un programma di Magnolia). Il suo show prediletto è Anima mia di Fabio Fazio con Baglioni. Per lui la politica è sempre stata una passione e un'ambizione. Per Simona Ercolani la politica è da sempre militanza. Ma per Baglioni che a lei non piaceva (predilige De Gregori e Guccini) ha lasciato il primo fidanzato. Girò il suo primo documentario con una telecamerina al convegno di Rimini del 1991 dove il Pci divenne Pds. Le immagini finirono su Raitre e la Ercolani iniziò a lavorare in tv. Sfide è il suo programma-manifesto. Ma ha firmato anche La Pupa e il Secchione e Mammoni. È sposata con Fabrizio Rondolino, già portavoce di D'Alema, poi uomo-comunicazione del Grande Fratello varato da Gori, ora spin doctor, lui sì, di Daniela Santanché. «No, non sono l'uomo-comunicazione di Renzi», assicura Gori. «Matteo si scrive discorsi e interventi da solo. Io mi occupo dell'organizzazione e faccio la campagna, incontro la gente nei teatri, negli oratori». Il litigio dopo il famoso servizio di Zoro per Piazza Pulita dove si vedeva che con gli sms consigliava Renzi è acqua stra-passata. Giorgio e Matteo sono già stati «avvistati in pubblico» come una vera coppia, perfettamente riconciliati. Anche Ercolani non vuole comparire in alcun modo: «Il responsabile comunicazione della campagna di Bersani è Stefano Di Traglia». Click. Di Traglia è anche il portavoce del Pd. E questo forse sintetizza le differenze.

Bersani sostiene il primato del partito e della politica, Renzi privilegia il messaggio e la comunicazione. Bersani è europeo e ha fatto la campagna seguendo il suo istinto di politico di lungo corso. Renzi è americano-obamiano e con il camper ha formatizzato le primarie. Bersani su Twitter (158mila follower) scrive: «La vera novità è che la gente improvvisamente veda un fatto prima di sentirselo promettere».

Renzi (220mila seguaci) posta: «Domenica è un referendum sul futuro. Se vi piace questo centrosinistra scegliete l'usato sicuro. Se volete cambiare, rischiando, noi ci siamo». Bersani è un maratoneta, Renzi un velocista. Il traguardo si avvicina. Poi, fine delle trasmissioni.

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