Rai, mangiasoldi di Stato

Milioni di italiani si sentono - giustamente - vittime di un'estorsione di Stato, ma non un partito alza un dito, nessuno ascolta la loro rabbia, non uno che provi a porre rimedio al problema

Rai, mangiasoldi di Stato

Nell'ultimo anno sono stati scritti fiumi di inchiostro per analizzare il fenomeno Grillo e quello dell'astensionismo. Si tratta di diversi milioni di voti in libera uscita da quella che è chiamata la «politica tradizionale». E giù spiegazioni sociologiche, a volte antropologiche. A mio avviso la questione è molto ma molto più semplice, e solo in piccola parte ha a che fare con il disgusto per gli scandali grossi e piccoli che la politica ha offerto alle cronache. L'esempio del doppio canone Rai per artigiani, commercianti e partite Iva è illuminante.

Milioni di italiani si sentono - giustamente - vittime di un'estorsione di Stato ma non un partito alza un dito, nessuno ascolta la loro rabbia, non uno che provi a porre rimedio al problema. Parliamo di almeno cinque milioni di cittadini che sull'argomento sono rimasti senza rappresentanza politica. Tace quel furbetto di Renzi, che a parole promette basta tasse e basta burocrazia ma che nei fatti si guarda bene dal tutelare i contribuenti dagli esattori abusivi della Rai. Tace, dispiace dirlo, Forza Italia, probabilmente timorosa di essere accusata di volere penalizzare la Rai a vantaggio di Mediaset. In generale tacciono tutti, perché la Rai ancora prima che tv di Stato è tv della politica, quindi cosa loro. Che se poi uno ci mette la faccia rischia pure la ritorsione di non essere più invitato a Ballarò o in una delle tante trasmissioni-passerella.

Mi metto nei panni di uno dei cinque milioni di italiani costretti a pagare una nuova e ingiusta tassa occulta. Che faccio alle prossime elezioni? Semplice: punisco chi mi ha gabbato, o almeno non ha provato a difendermi come avrei meritato. Oppure risolvo il problema a modo mio, andando a ingrossare, per legittima difesa, le file degli evasori fiscali. Perché l'evasione non è solo figlia della furbizia o della disonestà. Il più delle volte è un'inevitabile risposta a una tassa eccessiva o ingiusta, come lo è quella che la Rai vuole imporre a possessori di computer teoricamente in grado di connettersi con un canale tv.

Così come è successo sulla casa, la doppia tassa sul canone è la prova che il governo Renzi fa il gioco delle tre tavolette. Taglia gli sprechi ai comuni e alla Rai e poi permette che questi si rifacciano su di noi.

Non c'è quindi da stupirsi che il cinquanta per cento degli italiani non vada a votare e un altro venti scelga Grillo. Sicuramente non è la strada per risolvere i problemi, ma a volte vendicarsi può lenire il senso di abbandono e quello di ingiustizia.

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