Roma - Il blog è impazzito. Era quasi sera ieri quando un frequentatore della pagina internet di Beppe Grillo ha spedito due righe di indignazione e parolacce: «Manca il commento con più di 3mila mi piace!», preceduto appunto da un turpiloquio, a firma Gian Lorenzo Molinari. Ma già prima di quell'ora alcuni affezionati opinionisti della pagina internet del comico avevano lanciato l'allarme. Un numero molto alto di commenti contrari al comportamento di Grillo ieri sarebbero scomparsi dal blog. Duemiladuecento, denunciava alle due del pomeriggio chi aveva tenuto il calcolo. Alcuni blogger sono riusciti a fotografare i commenti successivamente rimossi. Carta canta. Un eletto grillino, il senatore Giuseppe Vacciano, annuncia intanto le probabili dimissioni.
Le riflessioni epurate sono quelle che riguardano una delle ultime uscite di Grillo, l'invito a dimettersi per i 12 senatori «traditori» che hanno dato il loro voto a Pietro Grasso contrariamente a quanto era stato deciso dal MoVimento cinque stelle. Uno dei 12, Vacciano, l'ha presa peggio degli altri e ha deciso di fare da solo: «Lunedì e martedì sarò a Roma per discutere l'opportunità delle mie dimissioni - l'annuncio su Facebook del neoeletto -. Se si cercano i colpevoli di alto tradimento ai principi del M5S, ecco, uno l'avete trovato».
La reprimenda è stata lanciata dal leader del M5S sabato sera poco prima delle 23 e in pochi minuti la pagina online si è riempita di commenti pro e contro: a difesa dei 12 senatori, o, al contrario, all'attacco dei parlamentari dissidenti, con l'appoggio al diktat del capo. Poi, ecco arrivare i messaggi di denuncia di censura. Come quello di Alessandro: «Questa mattina c'erano commenti che avevano raggiunto oltre 400 gradimenti, tutti contrari al tuo anatema. Rispondi a questa domanda Beppe. Perché li hai fatti cancellare? È questa la tua democrazia?». E Giuseppe V., da Marzano: «Chiedo cortesemente se qualcuno può dirmi perché tutti i miei commenti che non sono mai offensivi appena pubblicati spariscono». Tra recriminazioni di censura e critiche ai senatori con elogi a Grillo, sul blog si è aperta anche la questione trasparenza. Avrà ragione chi biasima il comportamento dei senatori non in linea, ma «dov'è il video che documenta la riunione (del M5S ndr) dove si è discusso come votare? Credo che questa è la cosa indecente, non come si è votato. Ci avevate promesso di far vedere tutto invece...», sottolinea per esempio Federico Durante.
Grillo è tornato anche ieri ad attaccare i due candidati del Pd eletti agli alti scranni di Camera e Senato, Laura Boldrini e Pietro Grasso. «Il pdmenoelle - ha sferzato - ha giocato l'unica carta che gli è rimasta, quella della foglia di fico. Franceschini e la Finocchiaro erano indigeribili per chiunque, anche per gli iscritti. I parlamentari del pdmenoelle sanno di essere impresentabili... e quindi devono presentare sempre qualcun altro».
C'è poi un altro impresentabile, ha proseguito ieri Grillo, ed è Massimo D'Alema, candidato «del Pdl e del Pdmenoelle» alla presidenza della Repubblica: «Il Paese non reggerebbe a sette anni di inciucio». Ma sebbene l'argomento di conversazione sul blog sia diventato il Pd, le denuncie di alcuni frequentatori non si sono arrestate.
Camillo, poco prima delle sette di sera: «Siete dei fascisti censori, il mio post era nei commenti più votati con 75 voti e lo avete rimosso! Perché lo avete cancellato? Se questa è la vostra democrazia diretta, ne faccio a meno». Pochi minuti prima, Carmelo Santoro da Reggio Calabria interveniva così: «Che fine ha fatto il commento più votato? Era arrivato a 179 voti. Poi è scomparso!».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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