In primo piano sul sito di Beppe Grillo campeggiano i risultati del primo turno di votazione per la selezione dei candidati del Movimento 5 Stelle alle prossime elezioni Europee. Sono le cosiddette "Europarlamentarie". Grillo pubblica i candidati arrivati primi in ogni regione, e quindi i primi scelti per essere inseriti nelle liste del M5S. Sono annotati nomi e cognomi (con tanto di fotine), regione di appartenenza e numero di preferenze raccolte. A colpire subito sono i numeri abbastanza esigui della consultazione: basti pensare, ad esempio, che in Lombardia il più votato ottiene 556 voti, che probabilmente sarebbero insufficienti anche a diventare consigliere comunale. E lo stesso magro bottino è sufficiente per primeggiare nel Lazio, dove la prima arrivata ottiene 366 voti. Nella meno popolosa Valle d'Aosta per conquistare la candidatura bastano 33 voti: in pratica basta mettere insieme un gruppetto di amici e qualche parente e il gioco è fatto. In totale i candidati erano 5.091 candidati. Hanno votato 35.188 iscritti al Movimento esprimendo 92.877 preferenze. I primi classificati passano con poche decine di voti nelle regioni minori. Salta all'occhio una cosa: il numero di votanti è piuttosto basso soprattutto in rapporto a quello dei candidati.
Che detta in modo diverso vuol dire questo: sapendo che per passare la selezione basta un pugno di voti i grillini ci provano a buttarsi nella mischia e si candidano in massa E' successo così per la Camera e il Senato, poco più di un anno fa, accade oggi per il Parlamento europeo.Ecco chi sono i primi candidati
Pizzarotti: candidata gente mai vista
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