Expo, Frigerio: "Ho preso soldi, ma erano solo regalie"

Secondo Maltauro, invece, i versamenti erano "tangenti" da versare per poter lavorare

Gianstefano Frigerio e Primo Greganti davanti a un ristorante a Milano
Gianstefano Frigerio e Primo Greganti davanti a un ristorante a Milano

Gianstefano Frigerio, l’ex parlamentare diccì arrestato inseguito all'inchiesta milanese sulla presunta "cupola" degli appalti, ammette di aver preso soldi dall’imprenditore Enrico Maltauro ma li giustifica come regalie.

Nel corso dell'interrogatorio davanti ai pm di Milano Claudio Gittardi e Antonio D’Alessio di mercoledì scorso, Maltauro ha ricostruito il presunto "sistema" delle mazzette parlando dei versamenti, fatti a Frigerio e agli altri uomini della "squadra" che truccava gli appalti di Expo, Sogin e della sanità lombarda, come "tangenti" che doveva versare per poter lavorare. Ammissioni, intanto, sono arrivate anche dal presunto "corriere delle tangenti" Sergio Cattozzo, a cui sono stati trovati anche post it con la presunta "contabilità della stecche" e un vero e proprio archivio di documenti e agende dalle quali viene a galla la sua rete di contatti e di appuntamenti.

Anche Angelo Paris ha ammesso di aver truccato le gare d’appalto. L'ex manager dell’Expo avrebbe spiegato di averlo fatto, sbagliando, per ottenere "vantaggi di carriera e protezioni politiche".

Negano le accuse, invece, l’ex funzionario Pci Primo Greganti e l’ex senatore Luigi Grillo.

Il gip di Milano Fabio Antezza ha, tuttavia, respinto la richiesta di arresti domiciliari presentata nei giorni scorsi, tramite il suo difensore, da Grillo che è rinchiuso in carcere dallo scorso 8 maggio.

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