"Fazio chieda alla Bruni perché aiutò Battisti"

I parenti delle vittime dell'ex terrorista contro il conduttore: "Invito vergognoso"

L'ex terrorista Cesare Battisti
L'ex terrorista Cesare Battisti

Milano - Carlà e Cesare Battisti. Il terrorista che l'ha fatta franca. Da anni ci si chiede se dietro le quinte dorate dell'Eliseo l'ex première dame abbia avuto un qualche ruolo nello sfilare alle carceri italiane l'ideologo dei Pac. Battisti, leader della feroce formazione che alla fine degli anni Settanta seminò il terrore in Italia, è libero e la storia della sua fuga, fra Parigi e il Brasile, è ancora tutta da scrivere. Fra complicità di intellettuali, connivenze di pezzi grossi della politica transalpina, disinformazione dell'opinione pubblica. I parenti delle vittime però non dimenticano e ora approfittano della passerella di Sanremo per tornare alla carica. Troppe domande. Troppo dolore. Troppi misteri intorno alla figura di Battisti, mitizzato dalla stampa francese e trasformato in una sorta di eroe romantico.
Ora Carla Bruni è in partenza per il Festival della canzone, ora la moglie di Nicolas Sarkozy non è più all'Eliseo e potrebbe, anzi dovrebbe chiarire. Lo chiede Adriano Sabbadin, figlio di Lino, ucciso dai Proletari armati per il comunismo il 16 febbraio 1979; lo chiede Alberto Torregiani, figlio dell'orefice Pierluigi, abbattuto dai Pac lo stesso giorno. E lo chiedono i familiari delle altre due vittime della follia eversiva del gruppo di Battisti: l'agente penitenziario Antonio Santoro e il poliziotto Andrea Campagna.
La giustizia italiana gli ha presentato il conto condannandolo all'ergastolo, ma lui è scappato in Francia. Qui la gauche l'ha dipinto come un perseguitato politico. Insomma, un assassino è stato trasformato con un maquillage in martire e i salotti letterari hanno cominciato a fare a gara nel contenderselo, anche perché Battisti si è scoperto scrittore, naturalmente di successo. Risultato: quando era a un passo dall'estradizione verso l'Italia, è sparito dalla circolazione per riapparire in Brasile. «Mi hanno aiutato i servizi segreti francesi», ha spiegato lui, spavaldo come sempre in una delle tante interviste concesse. La ferita brucia. Oggi Battisti, dopo un ulteriore braccio di ferro fra Roma e Brasilia, è un uomo libero e i figli dei morti vogliono sfruttare la vetrina di Sanremo per porre qualche domanda alla signora Sarkozy. Anzi, attraverso Giuseppe Cruciani e il programma di Radio24 La Zanzara, lanciano un vero e proprio appello al conduttore del Festival. «Ci sono ancora molti punti oscuri sul ruolo della coppia Bruni-Sarkozy nell'affaire Battisti - spiega Alberto Torregiani, su una sedia a rotelle da quel giorno - Fazio potrebbe cogliere l'occasione per chiedere senza peli sulla lingua che cosa è successo». Più duro Adriano Sabbadin, figlio di Lino: «È una vergogna. Lei ha cercato di spiegare, ma secondo me ha avuto un ruolo centrale nella salvezza di Battisti. La Bruni non è un ospite gradito, non deve venire».
Alessandro Santoro, figlio di Antonio, si rivolge direttamente a Fazio: «Che cosa è successo in Francia?». Infine Maurizio Campagna, fratello di Andrea: «Rimangono molti dubbi. E rimangono le dichiarazioni sconcertanti di Battisti sul ruolo che avrebbero avuto i servizi segreti francesi nella sua fuga». Fin qui La Zanzara. Ora tocca a Fazio raccogliere l'appello.

E si spera che Carla Bruni mostri la stessa umanità sfoderata per tenere lontana dal carcere l'ex brigatista Marina Putrella, ormai malata. Dopo tanti anni e umiliazioni, i parenti delle vittime vorrebbero verità e rispetto.

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