Il figlio, il marito, l'amante I 44 anni di segreti di Ester

Il marito ha un malore. Ma lei insiste: "È lui il padre del mio Massimo"

In una combo Giuseppe Guerinoni (S) e Massimo Giuseppe Bossetti
In una combo Giuseppe Guerinoni (S) e Massimo Giuseppe Bossetti

Negava anche ieri, davanti all'evidenza scientifica. «Continuava a dirci che è vero che ha fatto il test del dna, ma che il figlio è di suo marito Giovanni», ha spiegato una delle poche amiche con cui ha parlato barricata nella casa popolare di Terno d'Isola. Ester Arzuffi, 67 anni, madre del presunto assassino di Yara Gambirasio, sostiene che Massimo Giuseppe non è nato da un amore clandestino. Che egli non porta quel nome perché così si chiamava l'amante. E che 47 anni di matrimonio non sono stati costruiti su una bugia inconfessabile.
«Niente è come sembra», cantava Franco Battiato in un album intitolato «Il vuoto». Un vuoto pieno di menzogne venute alla luce tutte assieme. Ha tre figli, Ester Arzuffi, ma i primi due, gemelli, non sono di suo marito. Soltanto lei lo sapeva. Il figlio arrestato l'ha appreso in caserma, gli altri due e il marito dal tam-tam televisivo. Giovanni Bossetti, più anziano di Ester e dalla salute malferma, si è sentito male, tramortito dalla verità.
Massimo Giuseppe Bossetti ha vissuto tre anni nascondendo il suo orrendo segreto. Mamma Ester ne ha trascorsi 44 occultando al marito e ai tre figli un'altra drammatica verità. Una vita fondata sulle bugie. Ingannava i gemelli ogni volta che nominava il «papà». Fingeva ogni volta che con parenti e amici sottolineava le somiglianze con il genitore. Ha tradito il povero Giovanni non soltanto quando andava a letto con Giuseppe Guerinoni, ma anche dopo che quell'avventura è finita, e le sue giornate a fianco del compagno sembravano normali e felici.
Ci vuole più coraggio per affrontare la verità che per dissimularla. Ed Ester Arzuffi ha scelto la menzogna come sua compagna di vita in un intrico di segreti familiari esplosi assieme. Una vita dura nelle valli della Bergamasca, operaia in una cooperativa di pulizie. Fatiche e sacrifici in una palazzina popolare di Terno d'Isola circondata dalle villette dei nuovi benestanti.
Ester ha 22 anni quando dà alla luce Massimo e la gemella Laura Letizia il 28 ottobre 1970, si era sposata tre anni prima, soltanto le malelingue di paese potevano immaginare la verità. Il legame con l'autista di Gorno doveva essere fortissimo perché il figlio maschio prende anche il nome di lui, Giuseppe, e la femmina quello della moglie di Guerinoni. Anni dopo nascerà Fabio, l'unico figlio naturale di Giovanni Bossetti, non fratello ma fratellastro di Massimo e Laura. Nulla era ciò che sembrava.
Alcuni conoscenti della famiglia Bossetti raccontano che Ester è gentile, disponibile. Facile andarci d'accordo. Così la descrive Fabio Rogoli, che abita nell'appartamento accanto: «Una bella signora che ha una grande cura di sé e non dimostra la sua età, alta, gli occhi azzurri, i capelli scuri, corti e ricci». Una famiglia unita e perbene, con i tre figli che portavano spesso i nipoti a trovare i nonni.
Un'amica ha raccontato ieri che la madre del presunto killer «è devastata, non si spiega questa cosa.

Dice che non può essere stato davvero suo figlio a uccidere Yara Gambirasio, ma se è lui deve pagare. Continuava a dirci che è vero che ha fatto il test del dna, ma sostiene che il figlio sia di suo marito Giovanni». Verità mescolate alle bugie da cui Ester Arzuffi non vuole, o non sa, separarsi.

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