Bufera in Finmeccanica. L’amministratore delegato Giuseppe Orsi è stato arrestato dai carabinieri del Noe. L’accusa ipotizzata è quella di corruzione internazionale nell’ambito dell’inchiesta per la vendita di elicotteri all’India. Inchiesta che riguarda l’appalto, ottenuto da Finmeccanica nel 2010, per la fornitura di 12 elicotteri al governo indiano da parte di Agusta Westland, controllata da Finmeccanica, e di cui era allora ad Giuseppe Orsi. Dell’affaire da oltre 500 milioni, una cinquantina sarebbero serviti a pagare tangenti per assicurarsi la commessa.
Il Gip di Busto Arsizio ha disposto il carcere per l’amministratore delegato di Finmeccanica Giuseppe Orsi soprattutto per il rischio di inquinamento delle prove. Agli atti dell’inchiesta risulta anche una testimonianza dell’amministratore delegato di Ansaldo Energie, Giuseppe Zampini. La corruzione ipotizzata dalla procura di Busto Arsizio nei confronti di Orsi e degli altri arrestati arriva fino a dicembre scorso.
"Ho sempre fatto il bene dell’azienda e del paese", ha detto al suo legale l’ad di Finmeccanica, Giuseppe Orsi. Il professor Ennio Amodio ha anche detto che Orsi "non ha mai commesso alcun illecito e lo dimostreremo".
Agli arresti domiciliari è finito anche l’amministratore delegato di Agusta Westland Bruno Spagnolini. L’ordine di arresto, emesso dal gip di Busto Arsizio, riguarda anche i presunti intermediari della tangente: Guido Hascke e Carlo Gerosa. I due sono residenti in Svizzera e, quindi, dovranno essere attivate le procedure per l’estradizione. Perquisizioni sono state eseguite negli uffici di Roma, dove sono stati sequestrati documenti e supporti informatici.
Era il 23 aprile del 2012 quando il nome di Giuseppe Orsi spunta dalle carte che la Procura di Napoli sta esaminando su un giro di presunte tangenti che coinvolge il colosso industriale Finmeccanica. L’ipotesi di reato era di corruzione e riciclaggio internazionale. Il giorno prima i magistrati napoletani del pool "Reati contro la pubblica amministrazione", sulla base di una rogatoria internazionale avevano eseguito perquisizioni e sequestri documentali a Lugano. L’indagine madre riguardava la vendita di 12 elicotteri Agusta Westland all’India per la quale il gruppo, secondo Lorenzo Borgogni, ex responsabile delle relazioni esterne di Finmeccanica, avrebbe versato tangenti a un intermediario vicino ad Orsi.
La cifra si aggirava intorno ai 51 milioni di dollari. Nei giorni successivi fu anche ascoltato sul punto Valter Lavitola, ex affarista e direttore del quotidiano L’Avanti, il quale fu arrestato proprio per l’affare elicotteri in India, confermava che Orsi aveva versato tangenti. L’inchiesta prese poi una sterzata importante quando nei primi di giugno fu perquisita l’abitazione di Ettore Gotti Tedeschi, ex presidente dello Ior. Non era indagato ma ad indurre i magistrati partenopei a disporre i controlli erano i rapporti tra qust’ultimo e Giuseppe Orsi: secondo l’accusa lì c’erano documenti che avrebbero potuto aggravare la posizione dell’ad di Finmeccanica. A luglio poi l’inchiesta da Napoli migra a Busto Arstizio per competenza territoriale. A chiedere il trasferimento furono gli avvocati di Orsi, Ennio Amodio e Marinella de Nigris, osservando che nel territorio di quel tribunale, a Cascine Costa di Samarate, ha sede la Agusta Westland spa.
Le indagini su Finmeccanica avrebbero determinato "un palese imbarazzo da parte dei più importanti esponenti governativi per la condotta di Orsi", scrive il gip, che nell’ordinanza cita un colloquio intercettato in cui un manager "sembra riporti le parole di Monti", che direbbe: "Non gli stringo la mano, capirà che si deve dimettere. I fatti del presente procedimento penale sembrerebbero aver determinato non solo una situazione di difficoltà all’interno della struttura aziendale, ma anche un palese e conosciuto imbarazzo da parte dei più importanti esponenti governativi per la condotta osservata da Orsi", scrive il giudice nell’ordinanza.
"La magistratura fa il suo lavoro fino in fondo, c’è un problema sulla governance di Finmeccanica e lo risolveremo al più presto, occorre andare oltre in materia di falso in bilancio, rafforzare la disciplina della prevenzione e le norme e le prassi di contrasto alla corruzione", ha detto Mario Monti a Uno mattina.
"Per quanto riguarda gli interventi della magistratura su Finmeccanica, e poi Eni, Saipem e su altre situazioni questo fa sì che noi che abbiamo in queste aziende le aziende principali del nostro sistema economico dobbiamo essere preoccupatissimi perché queste aziende non riusciranno più a vendere nulla in paesi che non siano delle democrazie.
Paesi dove tutti sanno che al di là delle gare d’appalto ci sono anche degli accordi che devono intervenire sempre tra i governi che fanno gli appalti e le aziende che partecipano alle gare. Il rischio di un intervento della magistratura e il fatto che siano stati messi i vincoli agli amministratori delegati io lo trovo suicida per la nostra economia", ha detto Silvio Berlusconi.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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