Milano - Un attacco alla magistratura entrata «a gamba tesa» in campagna elettorale, ma anche l'annuncio di una rivoluzione che renda «il fisco più liberale e non più nemico dei cittadini». Ma anche la promessa di dimezzare i parlamentari, il loro emolumento e l'azzeramento del finanziamento pubblico ai partiti. Giornata lombarda per il segretario del Pdl Angelino Alfano, atterrato ieri nel cuore di una regione che sarà decisiva per capire chi vincerà. Perché qui i sondaggi vedono il centrodestra in testa e con una vittoria alle Regionali e la conquista del Senato, alla fine la partita potrebbe premiare il ritorno in campo di Silvio Berlusconi.
Con il presidente Roberto Formigoni che ieri ha contrattaccato. «Dopo 18 mesi di indagine, si continua a spargere fango con l'evidente volontà di distorcere la campagna elettorale». Poi, rispondendo alla accuse del candidato del centrosinistra, dice ad Ambrosoli di «ringraziare i magistrati per i regali che gli stanno facendo e non vada oltre, non parli di tangenti che non ci sono e che i magistrati si limitano ad ipotizzare. Di questa diffamazione risponderà in sede penale». Perché al voto mancano dieci giorni e, ha detto ieri Alfano, «abbiamo l'impressione che con grande tempismo siano intervenuti tanti uffici giudiziari per creare un mega polverone che offuschi il grande scandalo di una banca che ha perso miliardi di euro anche provenienti dalle casse dello Stato». Il Monte dei Paschi di Siena, la banca rossa che finendo nel mirino della magistratura aveva fatto precipitare la credibilità dei «democrat», beccati con le mani nei conti correnti e nei derivati.
Ma ora sull'altro piatto della bilancia la magistratura mette la condanna dell'ex ministro Raffaele Fitto per corruzione, finanziamento illecito ai partiti e abuso d'ufficio, il rinvio a giudizio di Formigoni per associazione a delinquere e, siccome non si sa mai, per coprire anche l'area Lega mette le manette al presidente di Finmeccanica Giuseppe Orsi. «Con Ilva - attacca Alfano -, Finmeccanica ed Eni è chiaro che la politica industriale è nelle mani dei pm». Non solo. «Gli eccessi della carcerazione preventiva creano danni alla politica industriale e alcuni colossi diventano bocconi prelibati per acquirenti stranieri». Pronta anche la difesa di Formigoni. «Siamo sicuri - aggiunge Alfano - che i lombardi siano così intelligenti da ritenere folle e fuori dal mondo pensare che Formigoni sia il componente di un'associazione a delinquere». Parole condivise da Roberto Maroni: «Dopo un anno di indagini, guarda caso dieci giorni prima delle elezioni. Non sono complottista però...
È l'uso che si fa in campagna elettorale». E per Daniela Santanché, «speravamo di poter fare una campagna elettorale basata sul confronto dei programmi e, invece, troppi arbitri fanno già i giocatori ancor prima di candidarsi. Vedi Ingroia».- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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