Grillo vuole spegnere le tv del Cavaliere: "Via le concessioni"

Nuovo affondo del leader del Movimento 5 Stelle: questa volta se la prende con le aziende di Berlusconi

Grillo vuole spegnere le tv del Cavaliere: "Via le concessioni"

Beppe Grillo torna ad attaccare Berlusconi. Nessuna novità, penserete voi... In realtà questa volta l'affondo è molto più subdolo e pericoloso che mai. Il leader del Movimento 5 Stelle, infatti, allineandosi alla sinistra più biecamente forcaiola e anti Cav batte i pugni sul tavolo e invoca, a gran voce, il ritiro delle concessioni radiotelevisive. Insomma, Grillo vuole spegnere le tv di Berlusconi, infischiandosene delle migliaia di persone che vi lavorano e del plurarlimo che, nel bene o nel male, le tv del Biscione hanno garantito al Paese dai primi anni Ottanta a oggi. "C’è un signore - scrive Grillo sul suo blog - che si aggira per l’Italia con la spocchia degli impuniti. Questo tizio è stato sbattuto fuori dal Parlamento dal MoVimento 5 Stelle, dopo vent’anni di spartizione dell’Italia con il Pd. Sembra però che non se ne sia mai andato. Anzi, è stato persino riverginato da Renzie che lo considera il principale interlocutore per la nuova legge elettorale. L’ebetino di Firenze e il creatore del Porcellum insieme per una Nuova Italia. Non è meraviglioso?". E prosegue nell'invettiva: "Del resto, Renzie (lo chiama così scimmiottando l'accostamento a Fonzie, ndr) è un suo ammiratore, appena eletto sindaco si precipitò ad Arcore a chiedere consigli". Per Grillo "una cosa va comunque fatta. Togliere le concessioni radiotelevisive alle aziende di Berlusconi. Non è ammissibile infatti che delle concessioni dello Stato siano assegnate a un condannato per truffa fiscale. Neppure in questa Italia delle banane".

A Grillo semplicemente non va giù che Berlusconi esista. E il suo attacco al Cavaliere è frontale. Nel mezzo, per ovvie ragioni, finisce anche la sinistra, "rea" di averlo - a suo dire - difeso anziché stroncato: "Berlusconi è stato condannato in via definitiva per frode fiscale ai danni dello Stato - ricorda Grillo - Qualcuno, magari dall’alto del Colle, forse dal basso della segreteria del PD, dovrebbe spiegare perché: - Berlusconi è ancora a piede libero e non ai domiciliari o ai servizi sociali; - Berlusconi è citato, intervistato dai telegiornali quasi ogni giorno e ospitato nei talk show della televisione pubblica; - Berlusconi può mantenere la concessione per le frequenze radiotelevisive, a suo tempo generosamente concesse dallo statista D’Alema, allora presidente del Consiglio; - Berlusconi può permettersi di candidarsi alle elezioni europee in tutte le circoscrizioni; - Berlusconi è ancora a capo di un partito politico senza che nessuno si indigni, a iniziare dai responsabili dell’informazione; - Berlusconi è considerato un interlocutore politico dal PD, il partito unico al Governo, come se fosse la cosa più naturale del mondo fare le riforme con un condannato in via definitiva. Nessuno risponderà a queste domande per il semplice fatto che l’inciucio tra expdl e pdexmnoelle non è mai finito. Si amavano e tuttora si amano - conclude il leader M5S - alla luce del sole".

L'ossessione grillina riparte dalle origini: dagli al Cavaliere! Non solo politicamente ma, ora, anche economicamente. Grillo vuole spegnere le tv di Berlusconi.

Qualche anno fa la sinistra provò a farlo con un referendum. Ma perse. Possibile che la storia non insegni a Grillo che gli italiani vogliono essere liberi di scegliere - se vogliono - di poter guardare le tv del Cavaliere?

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