I tecnici smontano il decreto Irpef: ancora a rischio gli 80 euro

Dal Servizio bilancio del Senato dubbi sulla costituzionalità dell'aumento della "tassa Bankitalia"

I tecnici smontano il decreto Irpef: ancora a rischio gli 80 euro

Gli ormai mitici 80 euro promessi da Matteo Renzi a chi percepisce fino a 1500 euro netti di stipendio sono ancora a rischio. A storcere il naso sono i tecnici del Servizio bilancio del Senato secondo cui l’aumento della tassazione sulle quote Bankitalia, utilizzato come copertura, pone dubbi di costituzionalità.

Per i tecnici "repentini mutamenti del quadro normativo potrebbero finire per definire la tassazione postuma di una ricchezza non più attuale ovvero non garantire quell’esigenza di anticipata conoscenza da parte del contribuente del carico fiscale posto sulle proprie attività economiche, con conseguente possibile violazione di precetti costituzionali". Il dl Irpef prevede, all’articolo 12, che la tassa sulle plusvalenze derivati alle banche e alle assicurazioni dalla rivalutazione delle quote Bankitalia passi dal 12% al 26% e non sia più corrisposta in tre rate ma in un’unica soluzione.

Inoltre il minor gettito derivante dal taglio dell’Irap potrebbe essere ben maggiore dei due miliardi previsti dal governo e dalla Ragioneria nella relazione tecnica al provvedimento. "La quantificazione di minor gettito contenuta nella relazione tecnica, pari a 2.059 milioni in ragione d’anno, corrisponde all’8,3% rispetto alle entrate del 2014 indicato dal predetto Bollettino delle entrate (24.813 mln)", scrivono dall'organismo, "Tale percentuale è sensibilmente inferiore a quanto previsto dalla normativa, dato che le variazioni in riduzione vanno dal 9,52 al 10,53 per cento, a seconda del settore di attività. Per questo motivo, si ritiene che gli effetti di minor gettito derivanti dalle disposizioni in esame possano verosimilmente attestarsi su importi più significativi di quelli esposti in relazione tecnica. Inoltre l’aver assunto un andamento di minor gettito come costante nel tempo non appare prudenziale, considerando i dati in crescita del gettito Irap riportati nel Bollettino delle entrate tributarie negli anni 2011-2013 (23.

962 mln nel 2011, 24.422 mln nel 2012 e 24.813 mln per il 2013); la considerazione di tale crescita comporterebbe anche un incremento, nel corso degli anni, del minor gettito associabile alla
riduzione delle aliquote".

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