Roma - Matteo Renzi, a malincuore, abbandona la dieta, aumenta le portate, aggiunge posti a tavola. E pensa a una «sorpresa» da mettere in campo per l'Economia. Stretto tra le pressioni degli «alleati», alla ricerca della massima remunerazione possibile per concedere il sostegno al governo, il presidente del Consiglio quasi incaricato continua la grande trattativa. La rosa degli aspiranti ministri è sterminata. Il gioco dei veti e delle minacce infuria. E così un'altra delle promesse del sindaco di Firenze - un governo con non più di dieci ministri - rischia di finire nel cestino delle buone intenzioni, con il nuovo tetto massimo che potrebbe salire a 16 o a 18. A meno che Renzi non riesca a forzare la mano e a convincere gli alleati a un sacrificio. Perché nella sua testa resiste l'idea di un esecutivo snello, con l'accorpamento di Welfare e Salute e di Sviluppo Economico e Coesione Territoriale.
Il segretario del Pd subisce il pressing di Ncd che punta a confermare l'intera compagine al governo, tranne Gaetano Quagliariello. L'obiettivo degli alfaniani è quello di mantenere Maurizio Lupi e Beatrice Lorenzin nelle caselle attuali, provare a salvare Angelino Alfano all'Interno e conquistare un posto da viceministro allo Sviluppo per Simona Vicari. Stessa missione tentano di portare a termine i Popolari per l'Italia che vorrebbero confermare il posto da ministro per Mario Mauro e quello da sottosegretario per Mario Giro. Finora, però, non sono arrivati segnali positivi per l'ex europarlamentare pugliese che pure può contare su dodici senatori, di cui dieci legati a lui e due all'Udc. Acque non del tutto tranquille dentro Scelta Civica da cui Renzi avrebbe volentieri pescato il segretario Stefania Giannini. Pare, però, che Mario Monti abbia indicato Irene Tinagli o Andrea Romano.
Resta da risolvere il rebus dell'Economia dove Renzi potrebbe piazzare il colpo a effetto. Il nome di Lucrezia Reichlin pare abbia subito una battuta d'arresto e stia risalendo quello di Fabrizio Barca. Ma sotto traccia Renzi potrebbe sfoderare una sorpresa: provare a coinvolgere Romano Prodi. Agli Esteri non dovrebbero esserci problemi per Emma Bonino mentre per la Difesa in ballo ci sono Roberta Pinotti, Emanuele Fiano e Federica Mogherini. Una posizione di peso dovrebbe andare a Dario Franceschini, dato tra Interni e Cultura. Sicura la presenza nell'esecutivo di Maria Elena Boschi, probabilmente alle Riforme, anche se qualcuno la vede in corsa anche per la Cultura, ministero dove non ci sarà Alessandro Baricco, intenzionato a collaborare «da esterno». Quasi sicura la conferma di Andrea Orlando all'Ambiente in quota Giovani Turchi del Pd. Renzi tratta con Cuperlo per avere uno dei suoi e vorrebbe portare in squadra il sindaco di Salerno, Vincenzo De Luca, dopo la lunga querelle per le mancate dimissioni. Per lo Sviluppo Economico continua il corteggiamento di Andrea Guerra di Luxottica (che potrebbe anche entrare nel grande valzer delle nomine per le controllate). Il sottosegretario alla presidenza dovrebbe essere il fedelissimo Graziano Delrio mentre per la Giustizia Michele Vietti se la dovrà vedere con Livia Pomodoro, Domenico Manzione e Giovanni Maria Flick.
Infine Renzi continua a riflettere sull'opportunità di creare un ministero «Brand Italy» da affidare a Luca Cordero di Montezemolo, una sorta di incarico da ambasciatore dell'Italia e della qualità dei suoi prodotti nel mondo.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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