L'anno canaglia e quello che verrà

Benedetto il 2014, che potrebbe portarci l’uscita di scena di Napolitano, la caduta del gover­no Letta e le elezioni

Giorgio Napolitano
Giorgio Napolitano

Si chiude un anno canaglia. Crepi questo 2013, nessuno lo rimpiange­rà. L'unica consolazione è che sia­mo vivi, feriti e malconci ma vivi. La tempesta perfetta che doveva spazzare via i liberali italiani dallo scenario politico, ben orchestrata dal presidente Napolitano, è fal­lita. Ci siamo ancora, nonostante la condan­na definitiva ( dopo 43 tentativi andati a vuo­to) e la decadenza truffaldina da senatore di Silvio Berlusconi. Ci siamo nonostante il Qui­rinale abbia comprato un pezzetto di Forza Italia per metterlo al servizio della sinistra. Niente. Forza Italia e Berlusconi sono vivi e vegeti. E quelli escono pazzi. Ma come è pos­sibile? E allora giù altre botte, ma sono polve­ri bagnate. Come il colpo sparato giovedì dal solito Santoro: Berlusconi (questa volta Pao­lo, il nostro editore) coinvolto nel traffico di rifiuti radioattivi che ha inquinato in Campa­nia la terra dei fuochi. La fonte? Un pentito di mafia, un delinquente della peggiore risma. Santoro è specialista a fare infangare la fami­glia Berlusconi dalla feccia dell'umanità (lui non si sporca mai le mani direttamente): ma­fiosi assassini o inattendibili (per sentenza) come Spatuzza e Ciancimino, delinquenti comuni ed escort ricattatrici sono i suoi pez­zi forti. Sono i colpi di coda di una lobby fatta di morti (nel senso storico) che camminano. Magistrati, giornalisti, vecchi comunisti e fin­ti giovani democratici che si erano autonomi­nati chi santone e chi padre della Patria. Una combriccola di moralisti imbroglioni che hanno fatto soldi e carriere sulla pelle degli italiani. Hanno portato nel baratro la giusti­zia italiana ( lo dicono i report europei), spre­muto i contribuenti, portato al suicidio deci­ne di imprenditori. E sono talmente incapa­ci, accecati dallo loro boria e dall’odio che per di più non riescono a vincere neppure quando giocano da soli. Vedi governo Monti-Napolitano, vedi Bersani smacchiatore di giaguari, vedi governo Letta-Napolitano. Maledetto 2013. Probabilmente questa se­ra Napolitano ci dirà a reti unificate, per chiu­dere in bellezza, che le elezioni sono sospese a tempo indeterminato. O me o le urne, pare sarà il senso del discorso. Non abbiamo dub­bi. Elezioni. Quelle europee, a maggio, sono ineluttabili.

Quelle politiche sono l'unica so­luzione allo schifo quotidiano del governo (ieri hanno riscritto per la terza volta la legge per spartire soldi con gli amici, non sono ca­paci neppure di rubare) e del parlamento ille­gittimo per sentenza. Benedetto 2014, quel­lo che potrebbe portarci l’uscita di scena con disonore di Napolitano, la caduta del gover­no truffa Letta-Alfano e libere elezioni. A mezzanotte brindiamo, ne vale la pena. Au­guri, Italia.

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