L'assalto dei renziani al governo: "Il Pd dica sì alle dimissioni di Alfano"

I senatori vicini al sindaco di Firenze: "Le dimissioni di Alfano sono scontate". Ma Letta fa il pompiere: "Nessun problema con Renzi". E il Pd assicura: "Il governo va avanti"

L'assalto dei renziani al governo: "Il Pd dica sì alle dimissioni di Alfano"

I renziani si giocano il tutto per tutto. La guerra fratricida nel Pd sta raggiungendo l'acme e il terreno di questo scontro è l'affaire kazako. Far cadere la testa di Alfano per buttare giù il governo e poi portare il sindaco di Firenze a Palazzo Chigi. La prima pugnalata è partita ieri ed è stata scagliata proprio da Renzi: "Il premier vada in aula per chiarire".Che è un po' come dire: non mi accontento delle dimissioni di Alfano, ci vogliono anche quelle di Enrico Letta. Oggi arriva la mazzata dei senatori vicini all'inquilino di Palazzo Vecchio. "La posizione del ministro Alfano è oggettivamente indifendibile. Chiederemo al Pd, nella riunione dei gruppi domani, di sostenere la richiesta di dimissioni del ministro - scrivono in una nota il vicecapogruppo del Pd a Palazzo Madama Stefano Lepri e 12 senatori renziani -. Il passo indietro di Alfano serve per restituire al governo, la necessaria credibilità sul piano internazionale e nazionale. "La leggerezza che ha portato alla consegna della signora Shalabayeva e di sua figlia alle autorità di un Paese autoritario - dicono i parlamentari - non è ammissibile. Siamo preoccupati per la loro sorte e per l’immagine che abbiamo dato al mondo, ovvero quella di uno Stato dove si possono calpestare i diritti umani, ad insaputa del governo. Inoltre il precedente che ha portato al passo indietro di Josefa Idem rende le dimissioni di Alfano scontate. Il Pd le chieda ufficialmente, senza incomprensibili timori reverenziali".

Ma il premier Enrico Letta continua a fare il pompiere e cerca di spegnere le scintille che potrebbero mandare a fuoco la casa del governo: "Con Renzi non c’è nessun problema, ci siamo parlati, ci parliamo continuamente, non c’è nessun problema". Non solo. Letta spezza anche una lancia in favore del suo vice Angelino Alfano: "Io sarò in parlamento venerdì, ho letto e guardato attentamente la relazione di Pansa, da cui emerge la totale estraneità di Alfano da quella vicenda. Ho deciso per una linea della massima trasparenza, è tutto pubblico, non ci deve essere alcuna ombra".

Se questo non bastasse, ci pensa il Partito democratico ad abbassare i toni.

La segreteria ha infatti "convenuto che il governo deve proseguire nell’opera di risanamento per dare le risposte di cui il Paese ha bisogno" e ha stabilito che "non potranno essere votate le mozioni delle opposizioni contro il governo". Secondo il Pd, però, "resta
aperto il problema di come ridare credibilità alle istituzioni".

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