L'Europa è entrata a gamba tesa nella campagna elettorale. Da Bruxelles piovono durissime stoccate contro Silvio Berlusconi per sostenere, tutt'altro che velatamente, il premier uscente Mario Monti. Oggi il commissario europeo all’Economia Olli Rehn ha, infatti, accusato il Cavaliere di aver soffocato la crescita in Italia. "Tra agosto e novembre 2011 - ha sostenuto Rehn nel corso di un’audizione all’Europarlamento - il governo Berlusconi ha deciso di non rispettare più gli impegni presi in estate con l’Europa e in questo modo ha soffocato la crescita economica italiana". Quindi l'endorsement finale: "Questa situazione ha portato alla fine del governo Berlusconi e alla formazione del governo di Mario Monti che poi è riuscito a stabilizzare la situazione in Italia".
L'Europa dei poteri forti, dei tecnocrati e della cancelliera tedesca Angela Merkel torna a fare il tifo per il Professore. A distanza di tredici mesi, infatti, Bruxelles ha ripreso a lanciare messaggi di sfiducia all'Italia per colpire mediaticamente Berlusconi e spingere Monti nuovamente a Palazzo Chigi. Sul finire del 2011 l'operazione di Bruxelles era stata pressoché identica. Oggi come allora l'Unione europea vorrebbe alla presidenza del Consiglio un tecnico che, anziché portare avanti gli interessi degli italiani, si faccia carico dei diktat europei. Basta guardare i tredici mesi di governo Monti per capire che il Professore ha messo al primo posto la politica di austerity voluta dalla Merkel e le riforme lacrime e sangue imposte dall'Unione europea. Non è certo un mistero il fatto che i 3 miliardi di euro incassati con l'Imu sulla prima casa sono stati subito spesi per anticipare la seconda rata del Fondo Salva Stati. Nel programma del centrodestra, Berlusconi ha già fatto sapere che non accetterà le misure recessive dettate da Bruxelles e, per prima cosa, metterà mano alle politiche fiscali per riuscire ad abbassare le tasse e a eliminare l'imposta sulla prima abitazione.
La politica economica del Cavaliere, svincolata dai poteri forti e dal giogo della Merkel, non piace a Rehn. "La politica del governo Monti è quella dettata dalla cancelliera Angela Merkel - ha più volte spiegato Berlusconi - una politica economica che precipita l'Italia nella spirale della recessione". Secondo il premier, infatti, l'esecutivo dei tecnici ha adottato al 100% "le indicazioni della Germania egemone". Un'accusa che trova riscontro nelle misure e nelle riforme approvate nell'ultimo anno da Monti. Proprio per evitare che il Cavaliere possa tornare alla guida del governo, l'Unione europea ha prontamente soccorso Monti. Questa mattina, la situazione dell’Italia è stata, infatti, portata a esempio da Rehn per rispondere a chi, nell’ambito del lancio del nuovo semestre europeo per il coordinamento delle politiche economiche, sosteneva che un "approccio fiscale più lieve" da parte di Bruxelles sul risanamento dei conti pubblici avrebbe aiutato i paesi in difficoltà ad avere premi di rischio inferiori. "Pensate all’Italia, tra l’inizio dell’autunno e il novembre 2011 - ha accusato Rehn - l’Italia aveva fatto alcune promesse sul consolidamento fiscale verso metà estate, anche per facilitare l’intervento della Bce con il suo programma di acquisto di titoli sul mercato secondario". Il commissario europeo all’Economia ha quindi "benedetto" l'intervento del Professore che, grazie allo spauracchio dello spread tra i Btp decennali e i Bund tedeschi e all'intervento del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, è riuscito a salire allo scranno di Palazzo Chigi. "Da allora - ha spiegato Rehn - l’Italia ha saputo riguadagnare la fiducia dei mercati e i premi di rischio sono scesi di nuovo".
Un vero e proprio spot da campagna elettorale. Antonio Tajani, vicepresidente dell’esecutivo europeo, ha subito preso le distanze da Rehn perché "rischia di far apparire non indipendente la Commissione Ue". Il commissario Ue si è, infatti, dimenticato di dire che il governo Monti ha portato il tasso della pressione fiscale al 56%, ha fatto schizzare la disoccupazione oltre il 10% e ha fatto precipitare la produzione industriale e i consumi.
"È inaccettabile che Rehn intervenga nella campagna elettorale di uno Stato membro - ha commentato il segretario del Pdl, Angelino Alfano - peraltro con affermazioni false, tecnicamente sbagliate e facilmente smentibili".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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