Ogni volta che succede o sta per succedere qualcosa di grosso (elezioni, nuovo governo o scelta nuovo Capo dello Stato) a sinistra si va sempre a sentire cosa pensa Romano Prodi. Il fondatore dell'Ulivo, del resto, è ancora una figura di riferimento per l'area progressista. Dopo la clamorosa bocciatiura al Quirinale della primavera scorsa, il suo nome è tornato a circolare come possibile ministro dell'Economia, casella rimasta in bilico fino all'ultimo, nel nuovo governo Renzi. Il diretto interessato fa alcune precisazioni a riguardo: "Non ho smentito di essere stato chiamato come ministro dell’Economia - dice ai microfoni di Agorà (Rai3) - ho solo detto come sono andate le cose: non sono stato chiamato". Poi si sofferma sulla voce che è tornata a circolare sul suo conto: "Io al Colle? No, come si dice, the game is over, la gara è finita: sono tutti giovani, tutti nuovi, quindi uno deve capire quando è il proprio tempo e quando il proprio tempo è passato".
L'ex presidente del Consiglio si sofferma anche sul nuovo governo. E fa una previsione rispetto alla quale probabilmente Renzi toccherà ferro: può durare fino al 2018. "Io ce l’ho una parola di speranza e di augurio, per carità, ce l’ho senz’altro, ma non mi faccia prendere delle posizioni su problemi interni. Io spero solo, per il futuro del Paese, che le cose vadano bene, tutto qua. Se le cose vanno bene, il Governo Renzi durerà certamente fino al 2018, ma il problema è che le cose vadano bene perché non è che siamo messi bene, gli impegni sono tanti sia in Italia che in Europa".
Dicevamo che
Renzi farà gli scongiuri perché Prodi, suo malgrado, per due volte è andato al governo e per due volte è stato disarcionato dalla sua stessa maggioranza. Anche se Prodi ha messo le mani avanti: se le cose andranno bene...- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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