
«Se una madre non si accorge che il figlio si droga per me è una madre che ha fallito, si deve solo suicidare».
A volte basta una frase sbagliata a rovinare una situazione in apparenza tranquilla. Ma di frasi dai contenuti inaccettabili il prefetto di Perugia Antonio Reppucci sembra se ne sia fatte scappare più d'una. Lo ha fatto durante una conferenza stampa svoltasi due giorni fa per tranquillizzare l'opinione pubblica sulla droga nel capoluogo umbro, e smentire che Perugia stia diventando una centrale dello spaccio. La toppa, però, è stata decisamente peggiore del buco.
Le forze dell'ordine «non possono fare da badanti e tutori alle famiglie - ha proseguito il funzionario - se io avessi un figlio e lo vedessi per strada con la bottiglia in mano lo prenderei a schiaffi, spero che i padri taglino le teste ai figli che assumono stupefacenti». Insomma per il Prefetto «il cancro è lì nelle famiglie». Parole pesanti come pietre, andate in onda sul sito della televisione «Umbria24», che in poco tempo si sono diffuse e hanno fatto il giro del web. E che non potevano non fare rumore.
Al punto che il giorno dopo, ieri, il procuratore distrettuale Antimafia di Perugia Antonella Duchini ha sentito l'esigenza di diffondere una nota, nella quale si dissociava dalla posizione del dirigente: «Le famiglie non devono sentirsi isolate, ma supportate e coinvolte», ha messo nero su bianco Duchini.
Il presidente del Consiglio Matteo Renzi, su tutte le furie secondo fonti di palazzo Chigi, ha chiesto conto di quanto accaduto al ministro Angelino Alfano. Minuti convulsi, in cui il titolare degli Interni definisce «gravi e inaccettabili» le affermazioni del dirigente, annunciando «immediati provvedimenti» nei suoi confronti. E dopo l'annuncio della rimozione di Reppucci il premier si è espresso, scrivendo su Twitter: «Le frasi del Prefetto di Perugia sono inaccettabili, specie per un servitore dello Stato. Sono grato al ministro Alfano per l'intervento».
Intanto la miccia della polemica era stata innescata, l'autodifesa di Antonio Reppucci, che ha invocato l'equivoco, è suonata stonata: «È stato un gigantesco fraintendimento del senso che volevo dare alle parole.
Nessuno vuole il suicidio di nessuno.
Volevo solo scuotere, era un invito a fare squadra tutti insieme, con magistratura e forze di polizia che fanno già un lavoro egregio. A loro si devono unire però anche le forze della società civile, compresa la famiglia».Twitter @giulianadevivo
Ma per la politica o si raccontano balle buoniste o si e' tagliati fuori.
per il resto ha perfettamente ragione:
in un linguaggio colorito ma ha perfettamente ragione non si deve estrapolare una frase nel contesto di un discorso .per fortuna c'è il video
E' da rimuovere colui che l'ha rimosso.
Il punto è che in maniera cruda e reale tocca i nervi scoperti di una società malata come la nostra e inchioda una generazione di genitori alle proprie responsabilità.
Il Prefetto si è confuso con il tipico atteggiamento fotocopia (se avessi un figlio.....) di chi ingenuamente e presuntuosamente crede, di potersi sostituire all'originale.
facile parlare dopo che sono scappati i buoi,ma non e' in questo paese che non si puo' dare neanche uno schiaffo ad un figlio se no te lo levano?Non e' in questo paese che uno non puo' cacciare di casa un figlio di 40 anni perché non lavora?Ah ma che bel paese e' questo e sto qui addirittura dice di tagliare la testa ai figli drogati ma che e' una barzelletta?Ma la faccia finita vi siete pure inventati la fabbrica dei divertimenti alcool incluso e poi ci devono pensare le famiglie certo i matti i drogati gli acolizzati i poveri handicappati e gli anziani tutti a carico delle famiglie le quali se non fossero come sono in questo paese sarebbe gia' scoppiata la rivoluzione.Vergogna.
Una famiglia che abbandona al suo destino un figlio confuso, è uguale allo Stato che si vende alla Mafia per commercializzare l'eroina tagliandola affinchè diventi mortale. Una famiglia che restando ignorante vende un figlio al mercato della droga è utile allo Stato nel togliere di mezzo un ribelle. Bando alla falsa pietà, i giovani ribelli un tempo venivano eliminati nelle guerre come carne da cannone, negli anni 70 e 80 sono stati eliminati dall'eroina di Stato. Niente di nuovo sul fronte occidentale.
Domenica 22 giugno 2014
Holmert sono d'accordo con lei e aggiungo che ciò che ha detto il prefetto ,non solo e' vero ,ma anche giusto!ha solo un difetto ,non è politicamente corretto ,cioè non è ipocrita ,e ' anzi coraggioso parlando come la maggioranza pensa ma in pochi dicono . Viviamo in un mondo da caduta degli dei dove trionfa il perdonismo per ogni malfattore ,ci si preoccupa dei diritti di costoro e si adotta il più colpevole menefreghismo per le vittime ! Certo che fa più colpo la rimozione di un prefetto che per una volta ha detto la verità a un paese di ipocriti imbelli,di una cerimonia di addio a una vittima Il primo caso porta voti,il secondo .....e' solo demagogia .
Mai che capiti a chi raglia più forte ? Silvana Sassatelli.
abbia cadenze dialettali incomprensibili (sig prefetto l'italia, per fortuna, non è fatta solo dalla campania).Seconda cosa le Sue perle di saggezza vada a elargirle nel napoletano che in quanto a degrado non è secondo a nessuno.
Facile scaricare le colpe ad altri e non assumersi le proprie responsabilita' e poi ci si chiede' perche il paese non funziona. Togliamo macchine blue e scorte a questi altisonanti papaveri e impieghiamo mezzi e uomini per difendere le famiglie contro i trafficanti di droga, usiamo questi mezzi e uomini per combattere il crimine.