Il Cav sfida i giudici in aula: "Magistrati irresponsabili"

Berlusconi sentito come testimone in tribunale al processo Panama-Impregilo. Risponde a tutte le domande e contrattacca: "Godete dell’immunità piena"

«La magistratura è incontrollata, incontrollabile, irresponsabile e ha l'immunità piena». A un certo punto il testimone Silvio Berlusconi sbotta e replica così a una domanda di Giovanna Ceppaluni, presidente della sesta sezione del Tribunale di Napoli, dove si sta celebrando il processo a carico di Valter Lavitola, imputato per tentata estorsione. Duello e sfida con la Corte, terminato solo quando l'udienza si è conclusa. Berlusconi, mentre l'aula stava per svuotarsi, si è avvicinato alla presidente Ceppaluni e le ha donato l'attestato del giuramento dei testimoni, chiuso in una cornice e coperto da un vetro. «Affinché il decoro della giustizia italiana sia tutelato» le ha detto l'ex premier. Poi è andato via dopo più di tre ore trascorse nell'aula 219. Da palazzo di giustizia è trapelato che la Procura starebbe per inviare gli atti dell'udienza alla Procura generale di Milano per valutare se Berlusconi sia venuto meno agli obblighi imposti dall'affidamento in prova ai servizi sociali.

Prima, la Corte si era riunita per decidere se interrogarlo in qualità di testimone, oppure, come volevano i legali Niccolò Ghedini e Michele Cerabona, in veste di indagato per reato connesso o collegato. I tre giudici della sesta sezione si sono riuniti in camera di consiglio e hanno stabilito che Berlusconi fosse ascoltato in qualità di «teste puro».

Nell'aula 219 c'era anche l'imputato Lavitola (detenuto nel carcere di Poggioreale), difeso dall'avvocato Paniz, imputato per una tentata estorsione a Impregilo per degli appalti a Panama. Gli inquirenti sostengono che Impregilo per aggiudicarsi l'appalto da un miliardo e mezzo di dollari per la costruzione di un canale avrebbe dovuto anche realizzare l'ospedale, la cui costruzione sarebbe stata affidata a una azienda vicina al presidente Roberto Martinelli. Lavitola avrebbe avuto il ruolo di mediatore in considerazione dei suoi rapporti con la politica panamense. «Sapevo della costruzione di un ospedale di Impregilo, mi parve una iniziativa buona e lodevole – ha detto Berlusconi – Lo appresi nel corso di una cena ufficiale a Panama. Dissi che ai mobili e agli arredi potevo provvedere io. Chi dona è più fortunato di chi riceve. La mia famiglia destina il 10% alle opere di beneficenza».

I pm sostengono che proprio sulla edificazione dell'ospedale ci sarebbe stato il tentativo di estorsione di Lavitola. L'ex giornalista avrebbe prospettato a Impregilo l'ipotesi che senza la realizzazione dell'ospedale, Martinelli poteva bloccare i lavori del canale. Berlusconi (che non si è sottratto ad alcuna delle domande che gli sono state poste dalla Corte e dai pm) ha riferito di non avere «mai saputo che rapporto c'era tra il canale e l'ospedale» e di essere stato contattato da Lavitola, che gli aveva prospettato dei problemi insorti a Panama e di riferirli a Impregilo. «Sono stato ambasciatore che non porta pena» ha detto l'ex premier, che si è poi detto «orgoglioso» di avere telefonato a Massimo Ponzellini di Impregilo «per il bene delle aziende italiane». E proprio all'ennesima domanda della presidente, sulla telefonata tra l'ex premier e Ponzellini, che Berlusconi ha perso la pazienza. «Chiedo scusa, ma non riesco a capire il senso di queste domande». Replica immediata del giudice: «Non c'è alcun bisogno che lei capisca». A quel punto, controreplica del teste: «La magistratura è incontrollata, incontrollabile, irresponsabile e ha l'immunità piena» ha detto il leader di Fi. «Ed è ancora tutelata dal codice penale» ha detto la presidente mentre, dal suo banco è scattato il procuratore aggiunto, Vincenzo Piscitelli, che rivolgendosi alla Ceppaluni ha detto «questo non lo posso accettare».

Al termine dell'udienza, Berlusconi si è concesso un pranzo da Mattozzi, a pochi passi dal porto.

Sulla tavola apparecchiata per cinque, (oltre a Berlusconi e i legali, il presidente della Provincia, Antonio Pentangelo e Luigi Cesaro) pizza margherita, mozzarella con pomodorini e babà. All'uscita, una gran folla lo attendeva per incitarlo ad «andare avanti per l'Italia». Il leader del centrodestra è salito sul predellino dell'auto e ha salutato i suoi fan, mandando baci e regalando sorrisi.

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