RomaNon si ferma la conta degli immigrati morti nel Mediterraneo, annegati a un passo dall'illusione di una vita migliore come centinaia di migliaia prima di loro. Ieri la nave Dattilo della capitaneria di porto ha recuperato altri dieci corpi senza vita dopo il naufragio di un gommone a 40 miglia a nord delle coste libiche. Altri 39 naufraghi sono stati salvati e portati su una nave rifornitrice, la Etna, insieme agli altri 104 recuperati sempre ieri su un altro gommone e ai 700 soccorsi negli ultimi giorni.
È solo un frammento dell'emergenza immigrazione che l'operazione Mare Nostrum non riesce a fronteggiare. Il dispositivo militare messo in campo per ragioni umanitarie dal nostro governo lo scorso ottobre dopo l'immane tragedia al largo di Lampedusa che è costata la vita a 366 persone, non è più in grado neppure di centrare il suo obiettivo principale: quello di salvare vite umane. I barconi che cercano di raggiungere le coste italiane si moltiplicano e la Marina continua a raccogliere cadaveri in mare mentre l'Europa fa finta di non vedere e il governo sembra assistere impotente a un massacro senza fine. Soltanto pochi giorni fa, il 12 giugno, altri 12 immigrati sono morti durante un'operazione di salvataggio effettuata questa volta da una motonave maltese nel Canale di Sicilia. Tre giorni prima a Pozzallo (Ragusa) tra i 200 immigrati arrivati a bordo di due mercantili c'erano anche i cadaveri di tre giovani, di altri due si sono perse invece le tracce durante le fasi di trasbordo fra il natante che li ospitava e la petroliera che li ha salvati. Se andiamo indietro nel tempo, fino al 12 maggio, ecco le cronache dell'ennesima tragedia compiuta a 40 miglia dalle coste della Libia con 17 immigrati morti recuperati in mare dalle navi italiane e probabilmente altri 200 finiti nel cimitero in fondo al mare. Pochi giorni prima un altro naufragio era costato la vita a una quarantina di persone.
Insomma, Mare Nostrum non serve a fermare la contabilità della morte. I dieci milioni che l'Italia spende ogni mese per evitare le stragi del mare non bastano a salvare le vite dei disperati che vedono nell'Europa l'Eldorado. Nei primi cinque mesi di quest'anno gli immigrati arrivati in Italia sono stati quasi 40mila e ce ne sarebbero almeno altri 500mila pronti a partire. E il ministro dell'Interno Angelino Alfano che fa? Scarica tutto sulla Ue: «L'Italia è un paese accogliente, ma non può accogliere tutti. L'Europa deve fare la sua parte». Nel pomeriggio il ministro ha incontrato i sindaci, i prefetti e i questori dei comuni e delle province siciliane interessate all'emergenza per trovare soluzioni concrete ed immediate. «Perché Mare Nostrum così com'è - dice - non può continuare. Il Mediterraneo è una frontiera europea e noi salviamo le vite di chi vuole venire in Europa. O l'Europa interviene o la mia proposta sarà quella di non proseguire con Mare Nostrum». Anche il premier Matteo Renzi vorrebbe che l'operazione fosse gestita con l'Europa: «Chiediamo che ci sia una corresponsabilità non solo economica, ma politica».
Intanto in Sicilia la situazione è sempre più pesante.
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