"Sbaglia chi pensa che la questione riguardi solo le vicende giudiziarie di mio padre, invece riguarda tutti. È un'emergenza ed è impossibile tacere". Marina Berlusconi, in un'intervista a Panorama, torna a parlare di "procure ad personam" e si scaglia contro il processo Ruby: "Una farsa con le presunte vittime che negano o addirittura accusano l'accusa", dice il presidente di Fininvest e Mondadori.
Un problema, quello della giustizia politicizzata, che è generalizzato. "È il comportamento di certe toghe a minare la credibilità della magistratura", tuona la Berlusconi, "È mostruoso il solo pensare che il destino del Paese passi per le mani di un gruppo di magistrati spalleggiati da qualche redazione e qualche arruffapopoli".
Il numero uno di Fininvest, quindi, torna a chiedere che l’indipendenza della magistratura sia garantito e non usato per cancellare altri principi, altrettanto fondamentali: "Si è fatto scempio dei più elementari diritti della persona: il diritto al rispetto della propria dignità, a una privacy, a non vedersi linciati sui media prima ancora non dico di una sentenza, ma di un processo… Hanno imposto un meccanismo in cui sono saltati tutti i confini tra personali opinioni di tipo morale, valutazioni di tipo politico, verdetti giudiziari. È un meccanismo diabolico, dove rischi di trovarti in totale balia dei personalismi e dei protagonismi di certe toghe".
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