A muso duro. Contro tutti. Mario Monti smette i panni del moderato e indossa l'armatura. Il Prof entra nell'arena politica e non guarda più in faccia nessuno. Quello che conta è accaparrarsi voti e consensi. E per riuscire nell'opera deve provare a cambiare immagine e cancellare dalla mente degli italiani quel vivo ricordo intriso di tasse e rigore.
È per questo che il premier dimissionario, ospite a Uno Mattina, chiede il bis. "Vorrei che ci fosse qualcosa di simile a un governo "Monti due" per far vedere che nel mio volto non c’è la cattiveria del tassatore ma che ho fatto delle cose per il bene degli italiani", spiega il bocconiano.
Che poi passa all'attacco. Berlusconi? "Se ritiene che io sia poco credibile vuole dire che sono poco credibile. Rispetto il suo giudizio, non è l’unico che esiste su di me, è importante e autorevole, una persona che ha dimostrato una certa volatilità di giudizio su vicende umane e politiche negli ultimi tempi". Brunetta? "Sta portando, con una certa statura accademica, il Pdl su posizioni piuttosto estreme e settarie".
Bersani? "Spero che convinca ma non vinca". Al segretario democratico Monti ha rifilato una vera e propria bacchettata, invitandolo a "tagliare le ali estreme" (alias Vendola e Cgil) perché "in un anno di governo, parlando con il massimo rispetto, che chi ha impedito a varie riforme di andare più avanti, è
stato chi è nel blocco più tradizionale della sinistra, Cgil e Fiom per i sindacati, Vendola e Sel e Fassina".
Proprio il responsabile economico del Pd aveva in precedenza ironizzato sul premier paragonando la lista Monti a quella del Rotary club. La risposta del bocconiano è arrivata a stretto giro di posta: "Simpatica immagine, io non la conosco ancora la lista Monti, si vede che lui ha una buona immaginazione, ma vorrei richiamare l’onorevole Fassina ad aggiornare il suo pensiero: io sono un uomo anziano, ho fatto diverse cose nella vita, come lui, quelle per cui sono un po' ricordato in Europa sono state tutte contro i potenti, come contro Microsoft, oppure in campo fiscale perché ho fatto la prima direttiva europea sulla tassazione del risparmio".
Insomma, la simpatia tra i due non c'è. E lo si nota ancor di più quando Monti invita il leader Pd a "essere coraggioso e silenziare un po' la parte conservatrice del partito". Monti detta legge in casa Pd. Disfarsi della componente che si oppone ai cambiamenti e di quelle radicali ed estremiste: questo è il comandamento che rivolge a Bersani. Il presidente del Consiglio dimissionario ha poi parlato del suo imminente futuro politica e della ormai celebre lista. Lista che ci sarà e che avrà un nome molto simile a "qualcosa tipo "Con Monti per l’Italia"", ha annunciato lo stesso premier, spiegando che la lista sarà unica al Senato, mentre alla Camera si sta ancora discutendo.
Infine, quello che conta per Monti è ripulire la sua "fedina" di tassatore. Per farlo, il bocconiano punta alla "riduzione fiscale che grava sul lavoro", sulla "lotta all’evasione e la spending review".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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