Una delle regole non scritte della politica parla chiaro: far circolare dei nomi in anticipo rischia di bruciare le candidature. Mario Monti forse non lo sa, o se ne infischia. Altrimenti non si spiegherebbe perché abbia deciso di lanciare il nome di Emma Bonino per la massima carica dello Stato italiano. "Sarebbe una candidata molto buona al Quirinale", ha detto a Radio Anch’io il Professore, ricordando che "in Commissione Ue insieme abbiamo fatto un ottimo lavoro. È una di quelle persone di cui ce ne vorrebbero di più". La stima tra i due è cosa nota. Così come, al di là delle ultime divergenze, è nota la considerazione che Berlusconi nutre nei confronti dell'esponente radicale, da lui nominata commissaria europea (insieme a Monti) nel 1994. Che fosse la Bonino la personalità di sesso femminile, gradita alla sinistra (o almeno a una parte di essa), a cui aveva pensato il Cav per il Colle? Berlusconi, a differenza di Monti, non ha fatto nomi.
Il Professore parla anche delle proprie chanche di essere eletto Capo dello Stato, sicuramente diminuite dopo la sua discesa (o salita, come lui preferisce dire) in campo: "Non ho la minima idea se ci siano ancora delle probabilità, ma sicuramente prima di questa scelta di candidarmi alle elezioni, le probabilità penso che fossero molto alte". E conferma che nei mesi scorsi ci sono state "personalità autorevoli nel campo della politica che saggiavano le mie intenzioni".
Un'altra dichiarazione di Monti che farà molto discutere, anche se non è una novità assoluta, è questa: "Penso che Bersani possa governare molto bene" anche se "al di là dei ministeri che ha retto non è ancora comprovato e dovrà esserlo come presidente del consiglio". Non è un endorsement vero e proprio ma poco ci manca. Il Professore prosegue così il proprio ragionamento: "Berlusconi, ahimè, non credo che abbia dimostrato buona capacità di governo, Bersani non sappiamo come governerebbe, penso che sarebbe capace di farlo. Ha fatto bene il ministro, però governare bene vuol dire fare cose che servono al paese per avere più crescita ed equità. Credo che la coalizione di centrosinistra abbia quell’intenzione". Poco dopo, parlando a Repubblica Tv, il Prof corregge il tiro: gli apprezzamenti a Bersani "non sono né una dichiarazione di alleanza né di
dialogo in vista di alleanza. Non c’è nessun dialogo in corso. Nè endorsement o benedizioni di cui Bersani non ha bisogno da parte mia".
C'è una sola critica - anche se non di poco conto - che Monti rivolge al centrosinistra: "Sono convinto che per la sua composizione (la coalizione di centrosinistra, ndr) e per la storia di varie componenti politiche e sindacali di riferimento, non lasci intravedere capacità di prendere quelle misure che servirebbero per rendere davvero l’Italia più competitiva". Monti fa esplicito riferimento all'influenza che potrebbe avere la Cgil su un futuro governo di sinistra.
Nella sua raffica di dichiarazioni Monti si sofferma anche su Beppe Grillo: "Non è stato finora provato, ma credo che sia difficile governare con Grillo, è la protesta dalla quale è
difficile vedere emergere una proposta", sottolinea il Professore. "Tanta gente che vota Grillo è insoddisfatta come noi della politica tradizionale, ma noi oltre alla protesta mettiamo la proposta". Poi, a sorpresa, arriva la proposta choc (o forse è solo una battuta): "Lui potrebbe essere ministro di un governo tecnico perchè non è candidato. Le energie di chi lo vota vanno comunque convogliate per cambiare la politica, non vanno snobbate". Dopo quello di Bersani ("Faremo scouting in parlamento") pare che anche Monti abbia in mente, a suo modo, di corteggiare i futuri parlamentari grillini. Intanto si limita a fare una carezza agli elettori del Movimento 5 Stelle.
Poi Monti cambia idea: sul Colle ancora Napolitano
Non Emma Bonino ma di nuovo Giorgio Napolitano. Ospite di Repubblica tv Monti spiega che per la presidenza della Repubblica tifa per una riconferma dell’attuale capo dello Stato. "Bonino - ha osservato il premier - non è la mia candidata. Io un candidato l’ho, non è una donna e conosce bene quel palazzo dove ha esercitato la funzione di presidente della Repubblica per sette anni. Può sembrare una persona anziana ma sappiamo tutti che non lo è: con vera gioia rivoterei Giorgio Napolitano. Poi - ha proseguito Monti - mi è stato chiesto, "ma lei sarebbe a favore di una donna?", ed io ho risposto certo. Direi che anzi, se il mio candidato non fosse Napolitano, quello di una donna sarebbe un segnale di valorizzazione della donna senza la quale l’economia non va da nessuna parte.
Poi stamattina mi è stato chiesto cosa penso di Emma Bonino e io ho detto che penso molto bene, è stata mia collega per cinque anni a Bruxelles. E qualcuno ha titolato Monti candida Bonino. Non è così: io candido Napolitano".
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