Napolitano: "Sarà Monti a fare chiarezza"

Bocche cucite al termine dell'incontro tra i due. Napolitano: "Se l'incontro ha fatto chiarezza, lo deve dire Monti". Ma lui risponde con un irriverente Buon Natale

Napolitano: "Sarà Monti a fare chiarezza"

Una settimana per decidere. Sette giorni per capire il futuro politico del nostro paese. Tutto ruota attorno alla figura di Mario Monti. Dopo aver incassato le lodi del Ppe, del mondo della finanza internazionale, dei leader europei e italiani (fatta eccezioni per i partiti di opposizione), il premier si trova davanti a un bivio. Non si sbottona, temporeggia, e oggi ha incontrato ancora una volta il capo dello Stato per fare il punto sulla situazione politica attuale. Bocche cucite al termine del colloquio tra i due, però. Napolitano ha dichiarato che "se l’incontro ha fatto chiarezza lo deve dire lui e lo dirà lui", riferendosi a Monti. Che, dal canto suo, avvicinato dai giornalisti che gli chiedevano se fosse stata fatta finalmente chiarezza, ha risposto con un irriverente "Buon Natale, davvero tanti auguri". Il ministro della Cooperazione Andrea Riccardi assicura che "Monti parlerà al Paese e spiegherà la sua scelta in modo argomentato". Al momento però tutto tace.

Comunque sia, le sorti del bocconiano verranno decise subito dopo l'approvazione della legge sulla Stabilità e la formalizzazione delle dimissioni, venerdì, sabato al massimo. Ieri sera, concludendo la cena nel refettorio del sacro convento di Assisi, Monti non si è fermato a parlare con i giornalisti e ha rilasciato soltanto alcune battute. "Speriamo che il 2013 sia per tutti migliore di come, soprattutto per colpa mia, è stato il 2012". Non è la prima volta che il Prof si esibisce in un mea culpa tecnico, ma questo non aiuta a decifrare le mosse di Monti.

Che, nell'ultimo periodo, si è trovato sommerso di endorsement e proposte di candidatura. Da Silvio Berlusconi (che lo vorrebbe a capo di una coalizione che riunisca tutti i moderati), ai centristi di Montezemolo e Riccardi, in combutta con Casini (che lo vorrebbe tutto per loro), alla corrente filomontiana del Pdl (guidata da Alemanno e da Frattini), passando per parte del Pd (al cui interno la frattura tra i sostenitori di una prosecuzione dell'agenda montiana e quelli che vogliono invece andare oltre è ben presente).

Le indiscrezioni si susseguono a tempi vertiginosi, le ricostruzioni cambiano di ora in ora. C'è chi scrive che Monti potrebbe spiazzare tutti e creare una lista sua, chi parla di un memorandum che il bocconiano sarebbe in procinto di portare in Parlamento e nel quale sarebbero contenute le linee guida che il prossimo governo dovrà immancabilmente seguire (a prescindere da chi ne sarà a capo), c'è chi invece parla di una imminente discesa in campo con la conditio sine qua non di una collaborazione col Pd di Bersani. Secondo fonti vicine al premier, la prima ipotesi sarebbe quella più plausibile: Monti sarebbe, infatti, tentato di fare una "sua" lista elettorale, slegata da altri partiti e movimenti. Solo in un secondo momento il Professore potrebbe riunire quelle forze politiche che si riconoscono nell’agenda del premier. Insomma, difficile capire quale delle ipotesi abbia più probabilità di realizzarsi. Il colloquio di oggi con Giorgio Napolitano avrà avuto sicuramente come scopo quello di porre al vaglio tutte le possibili declinazioni di un impegno di Mario Monti. Impegno che in moltissimi danno ormai per scontato.

Fonti parlamentari del Pdl hanno riferito che il premier, parlando al telefono con alcuni "filomontiani", avrebbe assicurato il suo impegno.

Non si sa in quale ruolo: se cercherà di indossare i panni del "federatore" di un’area moderata o se prenderà decisioni differenti. Solo il tempo risponderà al quesito su Monti. E di tempo ormai ne resta poco.

twitter: @domenicoferrara

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