Nel corso della campagna elettorale lo staff del Professore sta cercando di far passare l'idea di un Mario Monti più umano e meno robotico. Dalla gag con il cane Empy alla birra sorseggiata con Daria Bignardi, dal linguaggio meno cattedratico agli slogan in politichese per raccimolare qualche voto in più. Eppure il vero Monti viene sempre fuori: questa mattina, in un incontro organizzato dai candidati in Umbria della lista "Scelta Civica", il Professore ha spiegato senza troppi giri di parole che la politica non deve essere fatta con il cuore e deve attingere dagli insegnamenti del Bilderberg per aiutare l'Italia a uscire da un isolamento politico e culturale. Una massima che gli italiani hanno sperimentato sulla propria pelle durante il governo tecnico. Per tredici mesi il premier ha, infatti, anteposto i diktat della cancelliera Angela Merkel e le politiche austerity alle esigenze degli italiani.
Quando in conferenza stampa strigliò il minsitro del Welfare Elsa Fornero per essersi lasciata scappare qualche lacrimuccia nel presentare la riforma del sistema previdenziale, Monti aveva reagito stizzito non ammettendo che ci si potesse commuovere mentre si chiedeva agli italiani di fare sacrifici per appianare parte del debito. Con la stessa tranquillità, infatti, il Professore ha reintrodotto un'imposta sull'abitazione (Imu) e ha fatto lievitare la pressione fiscale a livelli da record. Con la stessa tranquillità, ha affrontato il problema degli esodati senza mai risolverlo. Con la stessa tranquillità, ha depresso i consumi e penalizzato il mercato del lavoro. E, anziché ammettere il proprio fallimento, ha deciso di candidarsi a guidare nuovamente alla guida del Paese. Il suo segreto? "La politica deve farsi carico delle sofferenze, del malessere, del benessere di chi è governato ma la politica non deve essere fatta con il cuore", ha spiegato Monti intervenendo questa mattina a Perugia. "Quante volte a me è stato rimproverato in questo anno di non avere un cuore, o per lo meno di non avere un cuore visibile offerto alle platee", ha continuato il Professore secondo cui se i giovani non trovano lavoro è per colpa degli errori compiuti nel corso di decenni, "quando governi di vari colori pensavano che la caratteristica essenziale del governare fosse di dover essere buoni".
Secondo Monti, per tanti decenni, la politica ha cercato di dire di "sì" a tutti: "Ci sono sempre delle buone ragioni per dire 'sì' a questa o quella categoria, a questa o a quella esigenza. Quasi sempre si dice di 'sì' allargando i cordoni della borsa, cioè con la spesa pubblica. E siccome se si spende di più bisognerebbe aumentare le tasse, ma nel corso dei decenni si è pensato che forse sarebbe stato meglio acquisire i favori di quelle categorie nei confronti delle quali si spende di più, senza però acquisire gli sfavori dei contribuenti alzando le tasse, il conto è stato saldato aumentando anno dopo anno il debito pubblico". Insomma, a detta di Monti, i costi della politica non sono da imputare alla cosiddetta Casta ("Sono una piccola parte"), ma dalle "decisioni ispirate solo da interessi del brevissimo periodo, pensando alle prossime elezioni e non alle prossime generazioni". Per aiutarli a "uscire dal proprio isolamento politico e culturale", il premier vorrebbe spedire tutti i politici italiani al Bilderberg, il club di economisti e uomini della finanza che periodicamente si riunisce per esaminare la situazione economica mondiale.
In realtà, nemmeno le misure prese dal premier intraprese in tredici mesi di governo tecnico sono state orientate secondo una lungimiranza che migliorasse il futuro del Belpaese. Troppo teso ad accontentare l'Unione europea e la Merkel, il Professore senza cuore ha finito per andare contro agli interessi degli italiani- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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