Fino a quando è stato possibile ha negato e fatto lo gnorri. Ma ora che i non c'entriamo nulla non bastano più Pier Luigi Bersani passa direttamente alle minacce. Lo scandalo del Monte dei Paschi di Siena sta facendo tremare le fondamenta del Partito Democratico. A sinistra regna il caos: tutti dicono tutto e l'esatto contrario sui rapporti tra la banca più antica del mondo e il partito di Bersani. Oggi il leader ha sbattuto i pugni sul tavolo e alla retorica da bar ha sostituito le minacce da marciapiede: "Destra e Lega non si azzardino a insinuare che su MPS siamo stati scorretti, perché li sbraniamo", ha tuonato durante un incontro elettorale a La Spezia. La sinistra è allergica alle critiche. Vietato criticare Bersani e parlare dello scandalo che ha travolto Siena. Ma soprattutto vietato ricordare i legami che inchiodano il Pd alla vicenda. Ne ha per tutti, il Bersani furioso. Dopo aver attaccato il centrodestra passa direttamente al presidente del Consiglio. "Un guru avrebbe consigliato a Monti di attaccare gli avversari - ha proseguito il leader democratico -. Ma il guru tra poco va a casa, i problemi italiani rimangono". Non è finita. Quello di Bersani è un vero e proprio sfogo: "Ai toni aggressivi contro gli avversari di Berlusconi siamo abituati, a Monti no!". Poi la botta finale: "Il sindaco Pd iniziò a favorire ricambio gruppo dirigente nuovo. Ma
538em;">il gruppo dirigente nuovo è arrivato ed è saltato sindaco Pd e chi si è opposto al ricambio ora candidato con Monti!". Il segretario del Partito Democratico più in prossimità delle elezioni sembra sull'orlo di una crisi di nervi.
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