Roma - Un'altra pedina va a posto sulla scacchiera vaticana prima del conclave, e riguarda ancora lo Ior. Benedetto XVI ha rinnovato la Commissione cardinalizia di vigilanza per i prossimi cinque anni confermando quattro porporati (Bertone, Tauran, Scherer e Toppo) e sostituendo Attilio Nicora, divenuto incompatibile perché alla testa dell'Autorità di vigilanza finanziaria, con il cardinale Domenico Calcagno, presidente dell'Amministrazione del patrimonio della sede apostolica (Apsa). Per un altro quinquennio Bertone sarà al vertice dell'Istituto per le opere di religione, il che conferma la fiducia del papa verso il suo collaboratore più stretto, pure soggetto a pesanti critiche all'interno stesso del Sacro collegio.
Ma il segretario di Stato vaticano si sta muovendo anche in vista del conclave nel quale avrà un ruolo di rilievo come Camerlengo, cioè reggente nel periodo di sede vacante. E in vista c'è un anticipo del conclave. La costituzione apostolica «Universi dominici gregis» promulgata da Giovanni Paolo II dispone che il conclave cominci tra 15 e 20 giorni dopo l'inizio della sede vacante. Questo periodo comprende i «novendiali», cioè nove giorni di lutto per la scomparsa del pontefice, e le «congregazioni», cioè le riunioni tra cardinali per cominciare a discutere del futuro papa. Ma in questo caso non c'è lutto. Fino all'altro giorno la Curia non intendeva toccare i 15 giorni di interregno; ora invece la questione è aperta.
Moltissimi cardinali arriveranno a Roma il 28 febbraio, ultimo giorno di pontificato, per l'udienza di congedo. È molto probabile che la prima congregazione venga convocata già il giorno dopo. Un certo numero di porporati ha chiesto di accorciare i tempi, anche perché la scelta del nuovo papa deve avvenire in conclave, non prima. Cerimonieri ed esperti di diritto canonico stanno dunque verificando se una corretta interpretazione delle norme ecclesiastiche consente di accorciare l'intervallo dei 15 giorni.
Il conclave potrebbe dunque riunirsi lunedì 10 marzo. Un anticipo aumenterebbe la possibilità di insediare il successore di Ratzinger prima della Settimana santa, che quest'anno comincia domenica 24 marzo. C'è chi ipotizza addirittura di fissare l'inaugurazione del pontificato il 19 marzo, ricorrenza di san Giuseppe, patrono della Chiesa e giorno festivo anche in quaresima. Un orientamento di questo tipo farebbe pensare a un conclave non troppo lungo.
Ieri Benedetto XVI ha ricevuto in visita «ad limina» i vescovi della Lombardia guidati dall'arcivescovo di Milano Angelo Scola (uno dei «papabili» più accreditati) e dal suo predecessore Dionigi Tettamanzi. Un incontro durato oltre un'ora nel quale, ha detto il cardinale Scola alla Radio Vaticana, «tra tutti il più sereno era proprio il papa. Benedetto XVI ha detto che la Lombardia dev'essere il cuore credente dell'Europa. Noi abbiamo ricordato alla fine che sentiamo la responsabilità di essere stati gli ultimi ricevuti nella visita ad limina, e lui ci ha detto: Questa responsabilità significa che dovete diventare una luce per tutti. Speriamo di essere capaci».
Ieri mattina il periodico tedesco Focus ha anticipato un articolo di Peter Seewald, il giornalista autore del libro-intervista con Benedetto XVI «Luce del mondo», che ha incontrato il papa a luglio e dicembre in vista di un nuovo volume. In quei colloqui Ratzinger ha in qualche modo adombrato la decisione: «Sono un uomo anziano, credo che possa bastare quello che ho fatto».
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