Reggio Calabria - Sei anni di carcere e interdizione perpetua dai pubblici uffici. Giuseppe Scopelliti, già sindaco di Reggio Calabria ed oggi presidente della giunta regionale calabrese e coordinatore nazionale dei circoli del Nuovo Centrodestra, esce col fardello di una pesante condanna dal processo nato dalle autoliquidazioni dell'ex dirigente dell'Ufficio Finanze del Comune reggino, Orsola Fallara, suicidatasi nel 2010: un lustro di galera aveva chiesto la Procura per l'ex sindaco, imputato di abuso d'ufficio e falso. Sei anni, l'interdizione perpetua dai pubblici uffici ed una provvisionale di 120.000 euro la pena invece disposta dal Collegio per avere egli, secondo i giudici, concorso ad alterare, nel periodo in cui ricopriva la carica di primo cittadino, i bilanci di previsione del 2008 e del 2009 ed il rendiconto di gestione del 2009, aprendo così un buco nero in cui sarebbero spariti, per i periti della pubblica accusa, 87 milioni di euro. Scopelliti s'era sempre difeso sostenendo di aver firmato, durante la sua sindacatura, «tantissimi atti: gli stessi mi venivano sottoposti in notevole quantità all'interno di faldoni. Sicché li sottoscrivevo senza leggerne il contenuto, confidando nella responsabilità e professionalità dei colleghi competenti». Una tesi ribadita anche dai suoi legali (tra loro il senatore lui pure alfaniano Nino D'Ascola) nel corso della fase dibattimentale e nelle arringhe difensive. I giudici, però, hanno deciso diversamente, condannando a 3 anni e 6 mesi di reclusione anche i tre revisori dei conti dell'epoca. Tutti da decifrare, adesso, gli scenari futuri. «Il presidente Scopelliti - spara a zero il Pd - è giunto alla fine della sua esperienza di governo. Ora bisogna andare subito al voto anticipato: lo dobbiamo ai calabresi».
Ma nell'attesa della definizione del processo d'appello il governatore potrebbe giocare la carta delle Europee, come ipotizza la coordinatrice calabrese di FI, Jole Santelli, nel commentare una sentenza «brutale e spropositata: Scopelliti, che a questo punto sarà automaticamente sospeso dalla presidenza della giunta regionale per la legge Severino, diventa incandidabile alla Regione nel 2015 ma non alle Europee, per le quali potrebbe farsi avanti», così affidando le redini della Regione alla vicepresidente, Antonella Stasi, anche se non sono da escludere cambi in corsa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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