Parma, abusivo il procuratore che indaga sul centrodestra

Succede a Parma. Dopo 8 anni, l'incarico di Laguardia è scaduto ma lui rimane in carica per le carenze di organico. Anche se la legge Mastella lo vieta

Parma, abusivo il procuratore che indaga sul centrodestra

nostro inviato a Parma

Abusivo? Diciamo che occupa un posto che non dovrebbe più occupare. Ma solo perché, ne siamo certi, il ministro della Giustizia, Annamaria Cancellieri, non ha ancora avuto tempo di valutare la pratica che lo riguarda e perché il Csm, come al solito, è in tutt'altre faccende affaccendato. Fatto sta che Gerardo Laguardia, dal 2005 alla guida della Procura della Repubblica di Parma, un po' come lo yogurt quando ce lo dimentichiamo in frigorifero, è abbondantemente «scaduto» dopo otto anni (quattro più altri quattro) di onorato servizio. Eppure, imperterrito, continua il suo lavoro. Con quella passione e quella tenacia che ha sempre mostrato in tutto questo tempo, quando si è trattato di indagare, di arrestare e persino di dimenticare in galera esponenti di primo e di secondo piano del Pdl locale. Buon ultimo l'ex capogruppo regionale pidiellino Luigi Giuseppe Villani, di cui recentemente ci siamo occupati su queste stesse colonne, perché lasciato, unico indiziato nell'inchiesta Public Money, agli arresti domiciliari in quanto «amico di Berlusconi e Alfano» e quindi con il loro aiuto, secondo le motivazioni del Tribunale del Riesame, decisamente avvantaggiato nel reiterare il reato di cui è accusato.

Ma questo è solo il contorno di una storia curiosa, l'ennesima, che riguarda la Procura di Parma sull'operato della quale, quando nella scorsa legislatura Filippo Berselli era senatore, ha presentato ben otto interrogazioni parlamentari perché si facesse luce e «al Csm si valutasse l'apertura di un procedimento disciplinare, verificando anche la compatibilità ambientale della permanenza di Laguardia nell'ufficio della Procura».
Ma intanto il Procuratore capo resta saldamente al comando, come ha spiegato in uno dei suoi soliti settimanali incontri del venerdì con i giornalisti locali, per non «lasciare orfani» i suoi sostituti procuratori e, soprattutto, per «spirito di servizio» e «senso del dovere», dato che l'organico della Procura, risulta sotto di tre unità. Ma come resta? Resta in veste di «reggente» e, dato i tempi lunghi del Csm è molto probabile, per sua stessa ammissione, che la sua «reggenza» si prolunghi fino al 2014. Eppure.

Eppure, se non andiamo errati la legge Mastella, una legge, dunque, dello Stato, prevede che, alla scadenza del mandato, il procuratore capo venga rimpiazzato, un minuto dopo, dal sostituto procuratore più anziano. Che, alla Procura di Parma ci risulta essere il pm Lucia Russo. Perché dunque la dottoressa Russo non ha preso il posto di Laguardia? E così le perplessità sull'imparziale figura del monarca della Procura di Parma crescono. «Perplessità», che, dopo le molteplici interrogazioni parlamentari del senatore Berselli, hanno spinto la procura di Ancona a indagare per abuso d'ufficio il procuratore Laguardia e la pm Paola Dal Monte. Berselli ha ripreso la notizia della stampa locale secondo cui Laguardia «ha effettuato più viaggi gratuiti all inclusive al seguito del Parma Calcio nelle trasferte di coppa». «Non è chiaro - ha denunciato Berselli - per quale ragione il procuratore Laguardia abbia usufruito di viaggi gratuiti, né se tale condotta integri una fattispecie di reato del pubblico ufficiale e/o una responsabilità disciplinare, tenuto conto della mancata astensione dello stesso dalla trattazione delle indagini sul crac Parmalat ed, in specie, della posizione dell'imputato Calisto Tanzi».

Poi c'è la conduzione dell'inchiesta Public Money. Un'iniziativa, secondo il senatore, giudiziaria ma soprattutto politica. Dove «nell'ordinanza c'è un attacco a un gruppo politico con insinuazioni su politici tirati in ballo in modo improprio». Nomi come quelli di Letta, Alfano, Berlusconi, Ghedini che «non rientrano nel contesto indagatorio» nomi pronunciati nel corso della conferenza stampa tenuta dal procuratore capo. Una conferenza stampa, quella a seguito degli arresti di Vignali, Villani, Buzzi e Costa, in cui in un video «sembra a Berselli che Laguardia legga stralci dell'ordinanza».

Peccato però che esista l'articolo 684 del Codice penale che vieta la pubblicazione di atti, anche non coperti da segreto istruttorio, prima della chiusura delle indagini preliminari. Che dire? Disinvolto il procuratore, no?

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