Nunzia De Girolamo, ministra dell'Agricoltura in quota Alfano, è nel mirino dei suoi alleati della sinistra e della stampa loro amica. La vogliono fare fuori e l'hanno addentata come i cani rabbiosi fanno con la preda. La signora non è certamente simpatica. Alla pari di molte sue colleghe è arrogante, presuntuosa, ambiziosa, e anche un po' sboccata, come dimostrano le registrazioni abusive dei suoi incontri con strana gente del suo collegio elettorale (Benevento) finite ovviamente in prima pagina. Storie di sottobosco politico: appalti per un bar dell'ospedale, favori a parenti, minacce a nemici. Ordinaria mala politica italiana, senza apparenti risvolti criminali. Di anomalo c'è che la magistratura, usa a trasformare parole in reati e intercettazioni in sentenze quando si tratta di politici di centrodestra, questa volta si tiene alla larga dal caso. Nessuna inchiesta, nessun avviso di garanzia. Ergo: la De Girolamo non è di centrodestra, altrimenti sarebbe già in guai seri. Ma non è neppure di sinistra visto che a infangarla sono quelli del Pd, cioè i compagni di partito di suo marito (già, la signora è sposata con Boccia). E allora chi diavolo è Nunzia De Girolamo? Semplice: nessuno. Nel senso che con Alfano e soci ha deciso di entrare in quella zona grigia degli utili idioti, eroi per un giorno e fessi per la vita. Cosa pensavano? Che il premio per aver tradito Forza Italia e consegnato Berlusconi ai suoi carnefici fosse un lasciapassare a vita della sinistra e dei suoi giornaloni? Illusi. Nunzia De Girolamo è stata corteggiata, viziata, usata e ora viene gettata via come uno straccio inutile. È la fine che faranno tutti gli alfaniani, quelli della sinistra li andranno a prendere uno per uno.
Per cercare di salvare il salvabile questi signori cercheranno in Parlamento e presso l'opinione pubblica l'aiuto dei berlusconiani: non si processa senza prove, non si infanga su parole dette nella libertà del privato eccetera eccetera. Siamo d'accordo e denunciamo il linciaggio mediatico della De Girolamo.
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