RomaLe indiscrezioni di qualche giorno fa sulla stangata Imu a danno delle villette potrebbero non essere fantascienza. Il viceministro all'Economia Stefano Fassina ieri ha riconosciuto che esiste una evasione «di sopravvivenza», distinguendosi con una tesi che ricorda quelle di chi in questi anni si è opposto ad un fisco oppressivo. Silvio Berlusconi in testa.
Ma lo stesso Fassina, sempre dal palco di un convegno di Confcommercio dedicato al fisco e al sommerso, ha sostenuto un tesi sull'Imu di segno opposto. Che, presa alla lettera, significa trasformare, dal punto di vista del fisco, villette di periferia in manieri, contribuenti campioni della classe media in nababbi da tartassare. In sintesi: due miliardi per Iva e cassa integrazione si possono trovare tassando il 15% delle prime case, quelle di «maggior valore».
Peccato che le case che si possono considerare di valore siano molto meno di 15 su 100. Un calcolo ufficiale non c'è. Ma da una stima della Uil emerge che, se si sommano le categorie A1 (case di pregio), A8 e A9 (castelli e ville di pregio con parco) - tutte le tipologie di abitazioni che hanno già pagato la rata Imu di giugno - siamo sotto lo 0,25% delle prime case. Per raggiungere una percentuale decente, intorno al 6%, bisogna includere la categoria A7, che sono appunto i villini, anche bi o plurifamiliari. Per arrivare al 15% bisogna addirittura sommare altre categorie come le abitazioni di tipo civile.
Discorso simile se si considera la distribuzione dei proprietari di prima casa sulla base del reddito. Le fasce da 55 mila euro all'anno in su, rappresentano a malapena lo 0,5%. Per arrivare al 15% bisogna colpire la casse media, cioè i redditi a partire da 26mila euro.
Il calcolo di Fassina per il capogruppo del Pdl alla Camera Renato Brunetta è semplicemente «una bugia» che «non meriterebbe risposta», se non facesse crescere l'incertezza. Per Brunetta il suo calcolo, in realtà, non si basa sulle categorie castali, ma sui «versamenti Imu 2012 del ministero dell'Economia. A superare la soglia dei 400 euro di versamento per la prima casa sono il 14,86% dei contribuenti. Il valore versato da queste famiglie è pari al 46,32% dei quattro miliardi complessivi di Imu per l'abitazione principale». Peccato che «l'entità dell'importo versato per l'Imu non ha nulla a che vedere con il valore reale della casa poiché dipende dal valore catastale». Se poi la proposta dovesse invece veramente diventare quella di includere tra i pagatori di Imu categorie di case non di pregio, il Pdl sbarrerebbe la strada. Decisamente più calda l'altra polemica. Quello sulla frase sull'evasione di sopravvivenza. «Senza voler strizzare l'occhio - ha detto Fassina al convegno dell'organizzazione di Carlo Sangalli - senza ambiguità nel contrastare l'evasione ci sono ragioni profonde che spingono molti soggetti a comportamenti di cui farebbero volentieri a meno». «Sembra Berlusconi, benvenuto nel Pdl», ha ironizzato Brunetta. Nemesi democratica, il viceministro - esponente dell'ala sinistra e laburista del Pd - nel suo partito è stato rimbrottato dall'attuale responsabile economico, Matteo Colaninno, che è un industriale ed esponente riformista («La lealtà fiscale - ha detto - è una battaglia di giustizia e civiltà»). Fassina, che è tipo tosto, non ha smentito. Aveva già detto tutto in un'intervista all'Unità, ha spiegato. Risposta piccata anche a Susanna Camusso che ha parlato di «errore politico». «Un giorno ti danno del comunista trinariciuto, un altro ti danno la tessera del Pdl».
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