Con una serie di interviste video il giornalista americano Alan Friedman ha dimostrato in maniera inequivocabile che ciò che era stato scritto - l'esistenza di un complotto contro il governo Berlusconi - non solo era vero ma aveva date precise, fatti e circostanze, protagonisti e comprimari. E il fatto che Mario Monti nel giugno 2011 (con mesi di anticipo dalla crisi del governo Berlusconi) andasse a parlare con Napolitano per confrontarsi con lui sul nuovo esecutivo, la dice lunga sullo stato della democrazia nel nostro Paese. Ma chi c'era davvero dietro Monti? Anche su questo è stato scritto molto. Oggi uno dei protagonisti della Prima Repubblica, l'ex ministro del Bilancio e della Funzione pubblica Paolo Cirino Pomicino, punta il dito contro i "poteri forti". E non resta neanche troppo sul generico. In un'intervista al Sussidiario.net afferma che "i poteri forti nel 2011 avevano bisogno che nel nostro Paese ci fossero un Parlamento debole e un governo stracciato, in modo da fare entrare un uomo della Goldman Sachs a Palazzo Chigi". E chi era l'uomo della Goldman Sachs? Lo spiega Pomicino proseguendo il suo ragionamento: "(I poteri forti, ndr) fecero dunque cadere il governo Berlusconi e al suo posto fecero arrivare Mario Monti".
Goldman Sachs è una delle banche d'affari più grandi al mondo. Si occupa di investimenti bancari e azionari, risparmio gestito e altri servizi finanziari. E come molti altri colossi della finanza si avvale di consulenti di altissimo livello. Tra quelli italiani figurano i nomi di Mario Monti, Romano Prodi, Mario Draghi e Gianni Letta (tutti advisor). Molti altri uomini della banca d'affari hanno ricoperto incarichi politici ed economici di altissimo livello: basti pensare a Robert Rubin (sottosegretario al Tesoro Usa ai tempi di Clinton). Oppure a Lucas Papademos, primo ministro della Grecia (2011-2012) e in precedenza vicepresidente Bce (2002-2010) e presidente della Banca centrale di Atene (dal 1994 al 2002). Altri due nomi di peso: Petros Christodoulos, ex trader Goldman Sachs a Londra e principale amministratore del debito greco; Otmar Issing, ex membro del direttorio Bundesbank ed ex capo economista Bce; Peter Sutherland, tra i responsabili del "salvataggio" dell'Irlanda.
Su Monti citiamo una notizia in breve del Corriere della sera (14 dicembre 2005): "L' ex commissario europeo alla concorrenza Mario Monti è stato nominato advisor internazionale di Goldman Sachs International. Il nuovo incarico del presidente dell' università Bocconi non dovrebbe avere alcun effetto sulle sue possibilità di entrare nel governo dopo le prossime elezioni legislative, visto che il rapporto con la banca d' affari è di tipo consulenziale. Il lavoro di Monti spazierà dalla politica internazionale ai mercati di capitali, nell' ambito del Research advice council di Goldman Sachs global markets institute. Mario - ha commentato Peter Sutherland, presidente di Goldman Sachs International - è un policy maker e un economista molto rispettato e porta a Goldman Sachs il beneficio della sua considerevole esperienza".
Ma torniamo all'inizio, a ciò che ha detto Cirino Pomicino.
Perché Napolitano scelse proprio Monti per sostituire Berlusconi? "La scelta di Mario Monti come presidente del Consiglio era nell’ordine naturale - spiega al Sussidiario - Nel novembre 2011 Berlusconi non ebbe più la maggioranza di governo alla Camera dei Deputati. Era così prevedibile, l’arrivo di Monti, che io lo scrissi già nel novembre 2008. Siccome non ho capacità divinatorie, quanto avvenne si spiega soltanto con il fatto che era nell’ordine naturale delle cose".
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