Il premier difende gli aereo-privilegi della Boldrinila lettera

Caro Feltri,
solo poche righe a commento del suo articolo di ieri sull'utilizzo del volo di Stato da parte del presidente della Camera, Laura Boldrini, e del suo compagno, Vittorio Longhi. Com'è ampiamente noto, entrambi hanno volato con l'aereo della Presidenza del Consiglio per partecipare a Johannesburg alla cerimonia in memoria del presidente della Repubblica Sudafricana, Nelson Mandela. Come forse è meno noto, il viaggio non ha comportato alcun alloggio in albergo, visto che entrambi i pernottamenti sono avvenuti in volo, né spese aggiuntive a carico del bilancio pubblico. Laura Boldrini è la terza carica della Repubblica. Come lei, alla cerimonia erano presenti altri presidenti di Parlamenti di Stati sovrani. La sua partecipazione era, dunque, pienamente legittima.
Resta il pregiudizio sessista, indizio di un doppiopesismo palese, qualunque sia la matrice politico-culturale. Nessuna polemica, mai, sulle mogli accompagnatrici di uomini delle istituzioni.

Levata di scudi, invece, se l'accompagnatore è uomo, a maggior ragione se non ufficialmente coniugato.
Non c'è bisogno delle «quote azzurre». Basterebbe un minimo di buon senso, purtroppo merce rara di questi tempi.
Con i migliori saluti.

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