Il governo tira dritto e tenta di mettere ordine alle Province, nonostante l'ostracismo e le polemiche. All'inizio di novembre il decreto dell'esecutivo sull'accorpamento delle Province arriverà sul tavolo del Consiglio dei ministri.
Chiare le regole dettate dalla spending review: gli enti con meno di 350mila abitanti e sotto i 2.500 chilometri quadrati dovranno essere accorpati. Nessuna deroga. Si passerà da 86 Province a 50, incluse le 10 Città metropolitane. E dal 2013, saranno tutte commissariate, garantendo ai dipendenti la possibilità di trasferimento.
Queste regole valgano per tutte le Regioni a statuto ordinario, mentre quelle a statuto speciale avranno sei mesi di tempo per adeguarsi (ma decideranno autonomamente).
"Non possiamo pensare che una riforma importante come questa possa venir meno solo per delle resistenza localistiche", ha dichiarato il ministro della Pubblica amministrazione, Filippo Patroni Griffi, lasciando intendere che le resistenze campanilistiche avranno vita breve.
Ecco quali province verranno accorpate:
PIEMONTE: Alessandra-Asti e Vercelli-Biella-Verbano/Cusio-Novara
LOMBARDIA: Como-Varese-Monza Brianza; Lodi-Mantova-Cremona; Sondrio-Lecco
VENETO: Rovigo-Padova e Belluno-Treviso
LIGURIA: Savoria-Imperia
EMILIA-ROMAGNA: Modena-Reggio-Emilia; Parma-Piacenza; Ravenna-Forlì/Cesena-Rimini
TOSCANA: Grossetto-Siena-Arezzo; Lucca-Massa Carrara-Pistoia-Prato; Pisa-Livorno
UMBRIA: Perugia-Terni
MARCHE: Ascoli Piceno-Macerata-Fermo
LAZIO: Frosinone-Latina e Rieti-Viterbo
ABRUZZO: L'Aquila-Teramo e Pescara-Chieti
MOLISE: Campobasso-Isernia
CAMPANIA: Benevento-Avellino
BASILICATA: Potenza-Matera
PUGLIA: Barletta Andria Taranto-Foggia; Taranto-Brindisi
CALABRIA: Cosenza-Crotone e Catanzaro-Vibo Valentia
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