Quegli animali troppo brutti per essere amati dall'uomo

Lacrime per i panda e file per il gattino abbandonato. Ma chi pensa ai pesci blob e ai ragni pelosi? Un'associazione si mobilita: salviamoli

Quegli animali troppo brutti per essere amati dall'uomo

Mentre la gravidanza ormai certa di Tian Tian, il panda gigante dello zoo di Edimburgo, lascia con il fiato sospeso l'Inghilterra, in molte altre parti del mondo vi sono specie animali neglette, veri «paria» della natura costrette all'estinzione semplicemente perché sono brutte.
Naturalmente sono brutte secondo i nostri canoni che giudicano meraviglioso un cucciolo di panda o un pony dalla lunga criniera e schifoso uno scarafaggio o uno scorpione.

Chissà quanto belli o brutti ci giudicherà una Tegenaria, l'«orribile» ragno peloso delle cantine o un poco rassicurante pesce scorfano.
Al di là di ogni considerazione filosofica, resta il fatto che più è gradevole ai nostri occhi una creatura, più tendiamo a essere generosi nei suoi confronti. Per questo esiste la Ugly Animal Preservation Society (Associazione per la protezione degli animali brutti) che non ha alcun pregiudizio per quanto riguarda la conservazione delle specie animali, anzi lancia una campagna per salvare queste povere creature, che la natura ha creato sgradevoli (per noi), e incoraggia i giovani a interessarsi della loro presenza sulla terra: a questo fine si sta cercando l'animale più brutto del mondo che faccia da mascotte.
Potrebbe essere il Blobfish (Psychrolutes marcidus), noto come pesce Bob, un gelatinoso abitante dei fondali di Australia e Tasmania, lungo 30 centimetri e fotografato in pochissime circostanze un po' perché molto raro e un po' perché non proprio bello. Chi l'ha studiato stima che la sua popolazione stia decrescendo velocemente e l'associazione spera di preservarlo dall'estinzione.

Molto più noto l'Axolotl (Ambystoma mexicanum), una salamandra neotenica (compie l'intero ciclo vitale allo stadio di larva) che vive nel lago di Xochimilco, nei pressi di Città del Messico, capace di rigenerare intere porzioni del proprio corpo. Anche lui a rischio d'estinzione per la pesca e l'inquinamento.
Alla singolare campagna cominciano ad arrivare molte adesioni anche da parte di personaggi famosi, come Stpehn Frye, comico e sceneggiatore inglese e Simon Pegg, attore noto per la sua partecipazione alla «Notte dei morti viventi» di Romero. Un'altra candidata a fare da mascotte è la Nasica o Scimmia dalla proboscide (Nasalis larvatus), primate che abita le mangrovie del Borneo e presenta, nel maschio, un'appendice nasale che può raggiungere la lunghezza di una spanna, probabilmente uno strumento atto al richiamo sessuale.

Certamente una delle più titolata al regno di miss, è la Rana del Titicaca (Telmatobius culeus), una rugosa e grinzosa rana peruviana con un largo muso, per me più buffa che brutta. Le mille pieghe di cui è dotata servono ad assorbire il prezioso ossigeno che la tiene in vita.


Sua concorrente la Tartaruga naso di porcello (Carettochelys insculpta) che usa la lunga appendice per respirare stando sott'acqua.
Chi sarà dunque il più brutto del reame? Ma qui si torna alla riflessione di cui sopra. E se al maschio della Nasica si afflosciasse il lungo naso perché la Ferilli è brutta? Non è tutto relativo?

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