Quei 10 guru segreti che influenzano la rete

Si chiamano "influencer": fanno da megafono a Grillo sui social network influenzando, in questo modo, l'intera rete

Un cerchio magico, un piccolo consiglio di amministrazione che tiene in mano i fili della rete, una élite grillina che scrive, diffonde e condivide contenuti. In una parola: influenza. Il mare magnum del web, l'opinione pubblica e quindi gli elettori. Dietro al successo del Movimento 5 stelle ci sono dieci misteriosi influencer, persone che sono in grado di indirizzare e modificare le tendenze in rete. L'ennesima contraddizione grillina: la tanto sbandierata iperdemocrazia è il solito specchietto per le allodole dietro il quale si cela un'architettura di «ingegneria elettorale». Per avere le chiavi della rete basta gestire una piccola pattuglia di influencer. Grillo parla e loro gli fanno da megafono.

Il comico e nuotatore, quello che si bagna nella folla e attraversa il Paese col camper, è una matrioska che nasconde un apparato molto più complicato e raffinato gestito da Gianroberto Casaleggio. Lo ha spiegato bene lo stesso guru tecnologico in un video del 2009, ben prima che il M5S diventasse una realtà politica di prim'ordine: «Online il 90% dei contenuti è creato dal 10% degli utenti, queste persone sono gli influencer, quando si accede alla rete per avere un'informazione, questa di solito è integrata dall'influencer o è creata direttamente da lui».

Una minoranza che «manipola» una moltitudine. Che poi non è altro che la traduzione della mission della Casaleggio Associati, società che gestisce il blog del guru pentastellato: «Sviluppare in Italia la creazione di gruppi di pensiero e di orientamento». Frase prontamente cancellata dal sito ufficiale, ma non dalla memoria della rete.

Una strategia perseguita con l'ausilio di società di comunicazione e web marketing capaci di analizzare la «storia» degli utenti e di indirizzare l'opinione pubblica verso percorsi predefiniti.

E quali sono i contenuti più importanti da veicolare, secondo Casaleggio? Video e blog. Elementi cardine della vita digitale di Grillo. Facciamo un esempio: l'ex comico genovese scrive sul suo sito che Di Pietro sarebbe un ottimo presidente della Repubblica. Grillo ha 695mila follower su Twitter e 900mila seguaci su Facebook. Un milione di persone che, molto probabilmente, legge quello che il leader pentastellato sta scrivendo. E qui entrano in gioco i dieci guru segreti, il cui potere di «persuasione» è misurato e calcolato scientificamente. Per calcolare il livello di «influenza» di un utente ci sono diversi modi. Uno dei principali è l'indice Klout, un numero che va da 0 a 100. Un metodo sulla cui attendibilità la comunità scientifico-digitale si è spaccata in due. Funziona così: chiunque abbia un account twitter può visualizzare il proprio punteggio calcolato in base a un algoritmo che relaziona numerose variabili analizzando l'attività su sette social network: dal numero di persone seguite o che si seguono al numero delle condivisioni dei propri messaggi passando per l'influenza degli amici e così via.

Così, in pochi passaggi, il verbo grillino raggiunge alcuni milioni di persone. Sembra un passaparola spontaneo, ma in realtà è un'opera di propaganda abilmente pilotata. Parlare a dieci per educarne un milione: è questa l'arma segreta di Grillo.

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