Ricevere o fare un regalo non gradito è una bella seccatura. Nel primo caso ci si ritrova con un pacchetto che occupa spazio nelle nostre già sovraffollate case, e bisogna trovare il modo di sbarazzarsene, ad esempio vendendolo su internet.
A gennaio dello scorso anno sulla piattaforma Ebay c'erano 2600 prodotti in re-gifting (termine inglese per travestire di accettabilità sociale il vecchio motto dell'«almeno recupero un po' di soldi»).
Indossare i panni di chi il dono sbagliato lo fa non è meno spiacevole: vuol dire sorbirsi quelle reazioni di circostanza - dal «ma non dovevi» al «lo cercavo da tanto tempo» - di cui un vecchio film di Mario Monicelli, Parenti serpenti, offre un'efficace rassegna nella famosa scena dello scambio dei regali di Natale.
Se state pensando «io non rientro in questa categoria, perché mi sforzo sempre di fare il regalo giusto», sappiate che vi state illudendo.
Anzi, secondo uno studio «scientifico» pubblicato sul Journal of consumer research, la rivista americana che dal 1974 indaga i comportamenti dei consumatori, è proprio chi si scervella di più per trovare il regalo migliore che, alla fine, opta per quello sbagliato.
Perché finisce per concentrarsi troppo su ciò che è desiderabile, e troppo poco sulle esigenze pratiche del destinatario. Inutile regalare al vostro amico appassionato di cucina una cena in un ristorante stellato, se questo si trova a due ore di auto da casa sua. Dalla ricerca emerge pure un'altra, amara, verità: azzeccare il regalo giusto è quasi impossibile, perché le idee e le aspettative tra donatori e destinatari, quasi inevitabilmente, non collimano. Sarà per questo che cercando su internet fioccano siti specializzati nel venire incontro a chi non sa proprio che pesci prendere per l'anniversario o la ricorrenza del momento. Il portale nosweaters.com («niente maglioni», per citare appunto un emblema dei regali banali fatti un po' a caso) incrocia alcune informazioni su età, sesso, ruolo e gusti del destinatario per offrire consigli personalizzati. A chi non ha voglia di trafficare troppo tra schede e database, il blog Accademia italiana galateo fornisce semplici regole per evitare figuracce. E non vestire, ad esempio, il ruolo di quelli che potremmo definire «donatori egoisti»: regalano ciò che piace a loro, tipo il partner che ti porta a cena al giapponese perché adora il sushi, e se ne infischia se tu non mangi pesce crudo.
Sbagliati anche i regali eccessivamente costosi: pensate di impressionare la persona che volete festeggiare, in realtà rischiate di metterla in imbarazzo. L'opulenza non è elegante. Cafone il regalo che sottintende un consiglio: il libro di cucina alla casalinga, il manuale per trovare un fidanzato all'amica single. Anche se pensiate che possa fare comodo, fare il grillo parlante non è gentile. Poi c'è chi va sul sicuro, con grandi classici come la penna stilografica per il neolaureato, la cravatta per il papà, il profumo alla propria donna. Un libro è un bel regalo, purché lo abbiamo letto e siamo certi che rispecchi i gusti del destinatario: se così non è, è un po' come regalare una candela profumata. In generale i regali tradizionali, anche se non sono sbagliati, difettano di originalità. Eppure gli italiani continuano a preferire questo rischio piuttosto che presentarsi a mani vuote: il giro d'affari dello scorso San Valentino è stato di 500 milioni.
Certo, sempre meglio un regalo non gradito di quello che i Parenti serpenti dell'omonimo film regalano ai genitori: una stufa pronta ad esplodere, per sbarazzarsi dei due vecchi di cui nessuno vuole prendersi cura. La stufa alla fine esploderà e gli anziani genitori andranno in paradiso. I loro parenti serpenti, all'inferno.
Twitter: @giulianadevivo
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