Un annuncio dopo l'altro. Una promessa via l'altra. Tutto dopo le elezioni. A pochi giorni dal voto per le europee, il premier Matteo Renzi va a caccia di voti per arginare l'exploit dei Cinque Stelle e la rimonta di Forza Italia. Sente il fiato sul collo e si mette a calendarizzare riforme e misure di ogni sorta. Dalla pubblica amministrazione al terzo settore, dall'Agenzia delle Entrate alle modalità di pagamento delle tasse. "Se ci impegniamo - annuncia - gli italiani potranno pagare le tasse con un sms". Così, anziché dare un corposo taglio alla pressione fiscale, facilita solo le procedure per versare il malloppo all'erario pubblico.
"Domenica c’è da fare un derby, non tra Inter e Milan, ma tra chi pensa che il futuro dell’ Italia sia evocare terrore e giocare sulla sconfitta e chi pensa - tuona Renzi da Milano - abbiamo mille limiti, ma ci mettiamo in gioco e proviamo a cambiare le cose". Prospetta un Fisco amico. Pensa a una Agenzia delle Entrate più vicina al cittadino. Promette una rivoluzione nella pubblica amministrazione per snellire il pagamento delle tasse e facilitare il difficile rapporto con il Moloch burocratico. Ma sulla riduzione della pressione fiscale non una parola. "In questo momento di campagna elettorale sembra che le iniziative siano tutte spot - replica a chi critica il taglio dell'Irpef - dicono che gli 80 euro non sono un’iniziativa ma un tentativo mascherato". In realtà il bonus per le buste paga più basse è un bluff. Perché, aldilà dei "mitici 80 euro", il governo non ha fatto altro che ritoccare la pressione fiscale all'insù. In primis, sulla casa. Se da una parte la Tasi si sta rivelando un pasticcio, dall'altra emerge con maggiore certezza che la raffica di aumenti andrà a incidere pesantemente sulle tasche degli italiani. "Tra Tasi, Tari e Addizionali Comunali si rischia di neutralizzare il bonus Irpef - denuncia la Uil - o peggio come nel caso dei pensionati, esclusi dal bonus fiscale, il rischio è di peggiorare ulteriormente la situazione economica, aumentando il carico fiscale complessivo".
La Tasi, che insieme alla vecchia Imu si configura come una vera e propria patrimoniale sulla casa, è solo l'inizio. Al governo Renzi si deve una recrudescenza nella tassazione sulle rendite. E, come paventa il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, il Tesoro potrebbe anche andare a ritoccare le accise sui carburanti qualora le coperture economiche per il taglio dell'Irpef dovessero rivelarsi insufficienti. "Renzi ha una faccia giovane e pulita, ma i suoi provvedimenti sono stati tutti nella direzione di aumentare le tasse - ha spiegato ieri sera il Cavaliere a Quinta Colonna - sono stati così malfatti da portare risultati diversi da quelli voluti...". Ma il premier non ci sta e prova a nascondere le nuove imposte sotto il tappeto: "Sono favorevole ad abbassare le tasse alle famiglie...
Se proprio devo togliere qualcosa allora dico le rendite finanziarie". E valuta la possibilità di tassare le banche al 26%. Senza contare che, qualsiasi nuovo balzello, in un modo o nell'altro andrebbe a incidere (negativamente) su tutto il sistema Italia- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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