
Il momento di Matteo Renzi si avvicina. Dopo il dossier interno sulle spese del Partito Democratico e dopo il fallimento elettorale di Pier Luigi Bersani (condita dallo stallo politico attuale), il sindaco di Firenze continua a far valere la propria presenza.
Di cambiare partito non se ne parla, ma di presentarsi come candidato premier sì. In una intervista a L'Espresso, il rottamatore lo dice in modo chiaro: "Sono rimasto nel Pd e con Bersani non solo perché sono leale alla Ditta, ma anche perché penso che per l’Italia sia utile avere due grandi partiti". Tuttavia, "se ci fossero le condizioni, ci starei" a fare il candidato premier.
L'idea sul prossimo futuro del paese è che ci sarà "una legislatura breve, mi auguro che almeno si riesca a scrivere una buona legge elettorale. Il mio modello è il sindaco d’Italia.
Solo da noi il vincitore è oggetto di interpretazione: se alla Sistina si votasse con il Porcellum sarebbero eletti in quattro. E ora a venti giorni dal voto stiamo per infilarci nel rito nobile delle consultazioni. Ci mettono meno a fare il papa che il presidente della Camera!".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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