Il programma tv Report, di Milena Gabanelli, ha realizzato un'inchiesta che ha suscitato un gran polverone molto prima di andare in onda. E' quella su Flavio Tosi, sindaco di Verona. IL quale, per cercare di evitare che venisse mandata in onda, ha presentato una denuncia parlando di notizie false e diffamatorie nei suoi confronti, "comprate con denaro pubblico dalla tv di Stato allo scopo di distruggermi". Denunce anche dal comandante dei vigili e da un assessore dimissionario. La conduttrice di Report non si è fermata e ha risposto a muso duro, dicendo che "in 17 anni a Report non abbiamo mai pagato una fonte né l’avremmo fatto a Verona". Ma cos'è che ha fatto tanto arrabbiare Tosi. Si parla di un presunto video a luci rosse con immagini imbarazzanti per Tosi. Filmato della cui esistenza si sarebbe già parlato, a scopo ricattatorio, prima che Tosi diventasse sindaco, quando era assessore regionale alla Sanità.
Per acquistare questo filmato il giornalista Sigfrido Ranucci si mette in contatto con Sergio Borsato, un cantautore di simpatie leghiste che finge di collaborare ma racconta tutto a Tosi e, d'accordo con lui, registra gli incontri con il giornalista, avvenuto a Roma. Una vera e propria spy story, con il giornalista che filma i colloqui. La storia, come racconta il Mattino di Padova, va avanti per un po', Borsato rivela a Ranucci che il video sta arrivando: "Ce lo siamo portati a casa dall’estero, ma attenzione, ha una fifa boia e dobbiamo vincere un po’ la sua paura, a questo qua gli fanno la pelle perché era presente, è quello che ha registrato il video". E va avanti nel racconto: "Adesso dobbiamo ammorbidirlo, ma dopo bisogna pagarlo, i soldi gli servono per stare un altro po’ fuori dai coglioni". Poi la "gola profonda" comincia a parlare di altre storie: dalle tangenti alla moglie di Tosi.
Al momento si tratta solo chiacchiere e sono già state presentate alcune denunce. Vedremo come andranno a finire. Intanto spunta il nome dell'uomo che affiancava Borsato per documentare gli incontri con Ranucci. Si tratta di un imprenditore, Massimo Giacobbo. E il video a luci rosse? Borsato dice di averlo visto e offerto ai "rivali" bossiani. Storie di spie, ricatti e tante altre cose. Tosi le liquida così: "Se uno va a vedere, chi mi getta fango addosso è gente disperata, ex leghisti espulsi, prove zero, reati zero". A Report, che ha citato a sostegno della propria tesi una cena a Crotone promossa dalla fondazione "Ricostruiamo il Paese", Tosi risponde che "la famosa ’ndrangheta rappresenta il presidente della provincia, il sindaco, tre assessori provinciali, tre consiglieri comunali, il presidente degli industriali, professionisti e un ristorante aperto al pubblico pieno di forze dell’ordine per ragioni di sicurezza. Ecco perché sono delle m..., perché uno che fa giornalismo così è una m...".
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