Ilda Boccassini di nuovo all'attacco nell'aula del processo Ruby. Il procuratore aggiunto ha accusato Silvio Berlusconi e i suoi legali Niccolò Ghedini e Piero Longo di essere responsabili di comportamenti che in altri paesi li porterebbero sotto processo, dopo che sia il Cavaliere che i suoi legali hanno fatto pervenire una richiesta di rinvio dell'udienza perché tutti impegnati in Parlamento. "É una cosa - ha detto la Boccassini - che non trovo rispettosa nei confronti del collegio e del pm. Questo in un paese di diritto sarebbe oltraggio, vilipendio, disprezzo alla corte e non sarebbe consentito. Ma non è consentito neanche in Italia. Il processo deve andare avanti. Chiedo che sia consentito alla pubblica accusa che rappresenta lo Stato in quest'aula di concludere". Ma il tribunale le ha dato torto, rinviando l'udienza. E sul procuratore aggiunto piombano le repliche di Ghedini e Longo, cha la accusano di avere impiegato "espressioni inaccettabili di cui dovrebbe essere chiamata a rispondere nelle sedi competenti". Per i difensori del Cavaliere, l'intervento in aula della dottoressa è l'ennesima conferma del clima che a Milano renderebbe impossibile condurre serenamente in porto i processi a Berlusconi.
Secondo la Boccassini, l'impegno dell'imputato e dei suoi legali, che devono partecipare alla riunione dei gruppi parlamentari, era "legittimo ma non assoluto", e aveva pertanto di poter terminare la sua requisitoria. La richiesta di rimessione del processo, cioè del suo spostamento a Brescia, avanzata venerdì da Berlusconi, rende comunque impossibile pronunciare la sentenza.
Ma il tribunale ha dato torto alla Boccassini e ha ritenuto legittimo
l'impedimento di Berlusconi (anche se non quello dei legali, che avrebbero potuto nominare dei sostituti) e ha rinviato l'udienza a lunedì prossimo, annullando anche le udienze che erano in calendario per mercoledì e giovedì.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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