Scrive insulti dall'aula, ira Pdl su Crimi

Frasi oltraggiose verso Berlusconi postate sul web dal grillino durante la seduta della giunta. Schifani: "Grave anomalia"

Il capogruppo del Movimento 5 Stelle a Palazzo Madama, Vito Crimi
Il capogruppo del Movimento 5 Stelle a Palazzo Madama, Vito Crimi

Era un po' che non si sentiva Vito Crimi, già assurto a personaggio dei fumetti con vari soprannomi, da Vito Lo Smentito a Romanzocrimi, per la funambolica capacità di collezionare figure di palta. L'avevamo lasciato che sfotteva Napolitano chiamandolo Morfeo, perché anziano e quindi incline al pisolino, prima di farsi beccare lui stesso addormentato sui banchi del Senato, dov'era capogruppo dei grillini. Si era appisolato pure sulla business del Frecciarossa, lui che è contro la Tav, poi aveva dato l'ok all'alleanza con Bersani salvo essere subito smentito dal capo della ditta, Grillo, e si era fatto correggere pure dalla Lombardi, chiamata improvvidamente «onorevole» in conferenza stampa: «Sono cittadina!». Ebbene, dopo una pausa tecnica, lo abbiamo ritrovato in grande spolvero come membro della Giunta delle elezioni, stavolta trovata senza problemi, diversamente dal primo giorno, quando bucò la seduta dove si doveva votare il presidente (e c'era pure un candidato M5S) perché non aveva capito dov'era la stanza giusta (meravigliosa la giustificazione: «Pensavo mi aspettassero»).

Ieri una nuova puntata di Vito Lo Smentito, come nelle strisce Peanuts. Nel gran giorno della decadenza di Berlusconi, il B-Day, data storica attesa 20 anni, il cittadino portavoce Crimi, tornato apposta – come ci fa sapere su Twitter – da Washington per mettere anche lui la firma in calce a questo memorabile giorno, non ha resistito al prolasso digitale (affezione tipica dei grillini), e nel mezzo dell'udienza pubblica – la Giunta in questi casi opera come un organo giurisdizionale - ha pubblicato un tweet che voleva essere umoristico ma che sta all'ironia come Bombolo all'eleganza: «Ma vista l'età (di Berlusconi, ndr), il progressivo prolasso delle pareti intestinali e l'ormai molto probabile ipertrofia prostatica, il cartello con “Non mollare” non è che intende “Non rilasciare peti e controlla l'incontinenza”».

Il bello è che i membri della Giunta, durante i lavori, non possono esprimere pareri «sull'oggetto del procedimento fuori dell'esercizio delle funzioni giudiziarie», e quindi l'uscita di Crimi, bastonata per il cattivo gusto anche da sinistra, rischierebbe pure – sulla carta - di invalidare la seduta che ha deposto, per quanto concerne la Giunta, il senatore Berlusconi. Un possibile e clamoroso autogol, come hanno subito fatto notare dalla Rete, a partire dal collega senatore 5 Stelle Lorenzo Battista, che ha controtwittato: «Crimi, facevi meno danni in giunta quando non ci arrivavi perché ti perdevi per strada!». Altri paragonano la scelta di tempo di Crimi alle finali dei mondiali quando «al momento dei rigori la tv rischia di spegnersi perché qualcuno ha toccato la corrente», altri ancora scorgono in Crimi le qualità di un personaggio della Gialappa's band.
In breve Crimi diventa l'argomento più discusso su Twitter (dove l'ex capogruppo ha 33mila followers, tanto per capire che razza di posto è Twitter). Che fare? Come sempre, la colpa è di un altro. In questo caso di un certo Adriano Nitto, mai visto né sentito prima, costretto a immolarsi per salvare la faccia a Crimi: «Buongiorno a tutti voi, amici – compare verso le 15 sulla bacheca di Crimi, a fianco della sua faccia -. Chi scrive ora, come già accaduto in altre occasioni, è il collaboratore di Vito Crimi, che aggiorna la sua pagina quando Vito non è in condizione di poterlo fare (come è di norma per tantissimi altri collaboratori parlamentari). Alcune precisazioni: il post relativo a Berlusconi è stato inserito alle ore 10.04, prima dell'inizio dei lavori in Camera di Consiglio. I post successivi, invece, sono stati inseriti dal sottoscritto». Insomma Crimi ha scritto prima dell'udienza, per tutto il resto la colpa non è del senatore, ma del suo twittatore automatico. Commento di un tizio su Facebook: «Quindi paghiamo qualcuno per scrivere su facebook?? A casaaaaaaa!».

Il capogruppo Pdl Renato Schifani ha denunciato al presidente del Senato Pietro Grasso la «grave ed eclatante anomalia» chiedendo la

sospensione dei lavori, negata dal vendoliano Stefàno, presidente della Giunta. Grasso ha risposto sul comportamento «inqualificabile» di Crimi annunciando «un'istruttoria sulle eventuali violazioni». Tradotto: non si farà nulla.

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