Dell'euro è stato uno dei più convinti sostenitori. Ma ora anche il Professore si è convinto di una cosa: restando così com'è la moneta unica ucciderà l'Europa."Il 3% di deficit-Pil - dice Romano Prodi in un'intervista al Quotidiano nazionale - ha senso in certi momenti, in altri sarebbe giusto lo zero, in altri il 4 o il 5%". L'ex presidente del Consiglio prosegue sottolineando che"non è stupido che ci siano i parametri come punto di riferimento. È stupido che si lascino immutati 20 anni". In altre parole, bisogna cambiare. Prima che sia troppo tardi e che la rigidità dei vincoli trascini l'economia del Vecchio Continente nel baratro. "Un accordo - aggiunge Prodi - presuppone una politica che lo gestisca e la politica non si fa con le tabelline. Ci fosse ancora un’Europa forte sì. Ma oggi ci sono solo i Paesi e uno solo al comando, la Germania. Anche la Bce, che pure, con Draghi, è l’unico potere forte europeo e ha fatto tanto, non è onnipotente. Ha uno statuto e la Bundesbank in consiglio...".
I paesi più in difficoltà, Francia, Italia e Spagna, dovrebbero battere insieme i pugni sul tavolo. Ma non lo fanno. "Perché ciascuno si illude di cavarsela da solo", argomenta Prodi, che nell'intervista si sofferma anche sull'Italia: "In tre anni di austerità il rapporto fra debito e Pil è sempre aumentato. Vuol dire che è una politica sbagliata. Se sforassimo i parametri i tassi andrebbero alle stelle e saremmo daccapo". Che fare, dunque? Per l'ex presidente della Commissione europea "bisogna scludere temporaneamente dal computo del deficit i 51 miliardi versati dall’Italia alla solidarietà europea e usare quelle risorse per investimenti pubblici straordinari".
E una bacchettata la rifila anche alla prima della classe, la Germania: "Se si spacca l’Euro, con una valuta del nord e una del sud, il loro tasso di cambio andrebbe a 2 e oltre e non venderebbero più una sola Mercedes in Europa. Gli industriali tedeschi lo sanno, ma tutto quel che riescono ad ottenere è solo una politica di piccoli aggiustamenti, piccole solidarietà, il che non basta per uscire dalla crisi".
Dopo sedici anni Prodi arriva sulle posizioni che Bettino Craxi espresse nel 1997: "Si presenta l’Europa come una sorta di paradiso terrestre - disse l'ex leader del Psi (guarda il video) - ma per noi nella migliore delle ipotesi sarà un limbo e nella peggiore un inferno.
Bisogna riflettere su ciò che si sta facendo: la cosa più ragionevole sarebbe stato richiedere e anzi pretendere, essendo noi un grande paese, la rinegoziazione dei parametri di Maastricht". Oggi Prodi la pensa allo stesso modo. Meglio tardi che mai...
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