Un senatore della sinistra in Aula con la sciarpa dei palestinesi

Il gesto di Tino Magni (Avs), che pochi anni fu al centro di un caso per un evento che il Terzo polo definì "organizzato da simpatizzanti di Hamas"

Tino Magni
Tino Magni
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Una sciarpa della Palestina in Aula. Indossata da un "testimonial" che, però, non è il massimo del prestigio, visti i precedenti. In Senato, ieri, è andata in scena un'altra puntata di una mobilitazione "pro-Pal" (e anti-Israele) che ormai non conosce più limiti dai concerti alle piazze, dalle sedi istituzionali ai locali. A Palazzo Madama l'opposizione ha dato voce a una richiesta rivolta al governo sulla guerra in Medio Oriente: "Venga a riferire e discutere in Parlamento". Scatenata, su questo, la componente di sinistra del Campo largo. "È agghiacciante il silenzio su quel che sta accadendo nella Striscia di Gaza", ha detto Stefano Patuanelli, capogruppo del Movimento 5 Stelle. E Avs ha definito "inaccettabile l'inerzia e l'indifferenza del nostro governo e di molti Stati occidentali su quel che sta accadendo". Lo ha scandito Peppe De Cristofaro mentre il senatore Tino Magni, al suo fianco, indossava intanto con una sciarpa con la bandiera adottata dall'Autorità nazionale palestinese.

Il senatore Magni non è nuovo a iniziative personali in materia. Di lui si era parlato, anche di recente, per un caso che lo aveva visto protagonista nell'autunno 2022, e che gli era stato contestato anche da settori di centrosinistra. "Domani ad Assago si terrà una conferenza organizzata da referenti di Hamas in Europa - scriveva il 28 ottobre 2022 il senatore di Italia viva Ivan Scalfarotto, già sottosegretario con Mario Draghi - il titolo della conferenza è 'Gerusalemme è nostra'. Purtroppo - aggiungeva - è prevista la partecipazione non solo di Alessandro Di Battista, che in passato ha già avuto modo di dichiarare che i terroristi 'vanno elevati a interlocutori', ma anche di Tino Magni, senatore in carica eletto nelle liste di Bonelli e Fratoianni, alleate del Partito Democratico".

"Che un senatore della Repubblica partecipi a un evento organizzato da simpatizzanti di un’organizzazione terroristica, antisemita e che nega il diritto di Israele di esistere è una circostanza veramente molto grave" concludeva Scalfarotto, auspicando che Sinistra Italiana e Verdi intervenissero rapidamente "per evitare che un parlamentare della Repubblica si presti a legittimare con la sua presenza un evento di questo genere".

"La partecipazione di un neo eletto senatore italiano alla conferenza organizzata da un'associazione palestinese che nega a Isreale il diritto all'esistenza è un fatto gravissimo", dichiarò in una nota anche Carlo Calenda, leader dell'allora Terzo Polo. Alla fine Magni non partecipò all'iniziativa, e la sua assenza fu giustificata con "motivi di salute".

L'evento risultava organizzato dalla conferenza dei palestinesi in Europa, dagli Europei per al-Quds e dall'Associazione palestinesi in Italia, una sigla di cui molto si è parlato, in seguito, per la reputazione del suo capofila in Italia, Mohammed Hannoun, l'architetto di origini giordane che a ottobre è stato inserito nella blacklist del Dipartimento del Tesoro statunitense per la presunta contiguità con organizzazioni combattenti palestinesi, e a novembre ha ricevuto un foglio di via da Milano per "istigazione all’odio e alla violenza" - lui stesso dette notizia della notifica - per alcune dichiarazioni in cui, sostanzialmente, si compiaceva di quanto accaduto poco prima ad Amsterdam, dove si erano verificati degli scontri - con feriti - ai danni dei tifosi israeliani nella notte della partita Ajax-Maccabi di Europa League.

In occasione dell'evento di Assago del 2022, l'architetto giordano-palestinese giustificò l'evento con l'obiettivo di "garantire immediatamente i diritti sanciti da più di 70 risoluzioni dell'Onu e trasmettere un messaggio ai cittadini di Gerusalemme: noi siamo con loro, per i loro diritti". E garantì: "Non siamo contro gli ebrei ma contro l'occupazione in Palestina". Hannoun ha sempre negato contiguità con Hamas ma le sue dichiarazioni - e non solo le sue, ovviamente - hanno sempre giocato sulla cifra dell'ambiguità su quella che i Pro-pal definiscono la "resistenza palestinese".

Anche per questo i suoi incontri con gli esponenti della sinistra "ufficiale" sono sempre stati considerati "imbarazzanti"

Hannoun ha sempre negato contiguità con Hamas ma le sue dichiarazioni - e non solo le sue, ovviamente - hanno sempre giocato sulla cifra dell'ambiguità su quella che i Pro-pal definiscono la "resistenza palestinese".

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