Studio nuovo fiammante, contratti a posto, un'intera prima serata nel giorno, il lunedì, che raccoglie grande ascolto televisivo, vertici aziendali tutti d'accordo e contenti. Insomma, essere cacciati dalla televisione pubblica fa bene: dopo un po' ritorni più forte e più potente di prima. Soprattutto se ti chiami Roberto Saviano e concentri in un solo uomo pensieri, idee e cliché della sinistra dura e pura. E così l'autore di Gomorra tornerá su Raitre dal primo ottobre, insieme all'ormai inseparabile compagno di avventure e di elenchi Fabio Fazio, nella trasmissione che mantiene il titolo Che tempo che fa, ma che andrà in onda alla domenica e lunedì (solo quest'ultima serata con lo scrittore) e non più di sabato. E si riaffaccerà sulla tv pubblica, con mezzi e audience molto più potenti di La7, giusto in tempo per gettarsi nella mischia in quello che sarà un infuocatissismo anno elettorale.
Il rientro, già annunciato a giugno, è stato confermato ieri dal direttore del terzo canale Antonio Di Bella arrivato al «Prix Italia», il premio internazionale della Rai in corso a Torino. «Non eravamo certi di quando Saviano avrebbe potuto cominciare - ha spiegato il direttore - visti i problemi legati alla sua sicurezza personale (è sotto scorta da anni) e ai molti impegni. Ma ora posso dire che ci sarà fin dall'inizio, il primo ottobre. E che la sua sarà una presenza seriale e non saltuaria, anche se non potremo essere certi delle date sempre per i problemi di sicurezza».
Dunque rivedremo Fazio e Saviano di nuovo in coppia ad illuminarci sul senso della vita, sull'ingiustizia sociale, sui mali d'Italia e del mondo, sulla criminalità, sui temi etici e sociali, da un punto di vista ben preciso. Nessuna intenzione di percorrere vie più prudenti ed equidistanti dopo le infinite polemiche che avevano suscitato le puntate di Vieni via con me andate in onda due anni fa. E che avevano portato gli allora vertici della Rai a non ripetere la trasmissione e a lasciar andare via Saviano a La7 seguito, per replicare l'esperimento con Quello che (non) ho, da Fazio. Per la Rai, al di là delle questioni politiche, un autogol sia dal punto di vista del business (gli ascolti erano stati altissimi) sia da quello della filosofia aziendale. Tanto che gli stessi vertici che li avevano cacciati (in primis il dg Lorenza Lei), poi li hanno richiamati con tutti gli onori: Fazio non solo ha un maggiore e migliore spazio per Che tempo che fa, ma presenterà anche il festival di Sanremo, il più importante appuntamento televisivo dell'anno, dove non è escluso che si presenti lo scrittore medesimo. In più l'autore di Gomorra avrà altri spazi da solo: «Stiamo studiando la possibilità di realizzare programmi - dice ancora il direttore - che non lo vedano protagonista solo sulle questioni della legalità, ma anche sui temi culturali».
Per intanto Di Bella conferma che «non ci saranno limiti alle tematiche proposte. Non sono tornati a Raitre per fare una versione light di Vieni via con me o un programma edulcorato o decaffeinato. Ben vengano discussioni e polemiche». Il direttore aggiunge che il rientro del presentatore e dello scrittore rappresenta una «ferita sanata, attuata grazie al buon clima creato dal nuovo vertice aziendale, molto diverso da quello sperimentato da Saviano due anni fa, che ci ha permesso anche di superare i problemi contrattuali».
E chissà cosa succederà lunedì 8 ottobre, quando Che tempo che fa si scontrerà con Celentano, in onda in diretta su Canale 5 dall'Arena di Verona con un concerto tributo alla sua carriera in cui non mancherà di allietarci con i famosi sermoni politico-ecologici.
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