Il sondaggio choc sulla Ue: per 7 su dieci sbaglia tutto

Oltre la metà degli europei pensa che la vita sia peggiorata per colpa di Bruxelles: E noi italiani che eravamo i più euroentusiasti ora siamo i più euroscettici

Il sondaggio choc sulla Ue: per 7 su dieci sbaglia tutto

Gli italiani sono sempre stati un popolo «euroentusiasta». Negli anni passati tutti i sondaggi e le analisi sociali indicavano l'Italia come il Paese più contento per la nascita dell'Unione Europea, per l'adesione all'euro e più ottimista sui vantaggi che tutto questo avrebbe portato in termini economici. La nostra fragile identità nazionale, la debolezza delle nostre istituzioni, la scarsa dimensione democratica della lotta politica, erano probabili spiegazioni al fatto che noi eravamo il Paese più incantato dalle sirene dell'europeismo ideologico propinato a piene mani da media e intellettuali. Oggi le cose stanno cambiando: il fallimento dell'Europa, la sua trasformazione in un Soviet burocratico lontano dai bisogni della gente, la crisi economica che sta mettendo in ginocchio il nostro sistema produttivo e distruggendo la nostra coesione sociale cambiano radicalmente il sentimento dell'opinione pubblica verso un progetto europeo visto ora come un pericolo per il futuro. Il fenomeno non è solo italiano: dalla Francia, alla Spagna, dal Belgio alla Svezia, il sentimento contro questa Europa, dilaga; persino la ricca Germania, il Paese che più di ogni altro sembra essere stato avvantaggiato dall'euro e dalle politiche dell'Unione, è scossa da sentimenti anti-europeisti. Ipsos Mori, una delle maggiori società d'analisi al mondo che lavora assiduamente con i governi europei, ha elaborato un sondaggio sullo stato di salute dell'Ue tra i cittadini di 10 Paesi comunitari. I risultati sono una bomba a orologeria piazzata a fianco dell'incapacità degli eurocrati di Bruxelles di capire cosa sta covando sotto le macerie di un'Europa ormai trasformata in un apparato sentito come ostile dai suoi cittadini. Il 68% degli europei ritiene che l'Ue si stia muovendo in modo completamente sbagliato; e tra questi lo scontento degli italiani è il maggiore (77%) insieme a quello francese e spagnolo (76%). L'euroscetticismo si espande anche nei Paesi di più giovane adesione come Ungheria e Polonia e appunto in Germania dove tocca il 61%. Dal sondaggio emerge che oltre il 50% dei cittadini europei vorrebbe meno Europa, il 34% diminuendone il potere, il 20% addirittura uscendone; i più arrabbiati inglesi e svedesi. Non solo, ma per gli europei, l'Europa ha un impatto negativo anche sui singoli settori strategici: economia (59%), finanza (65%), tasse (68%), agricoltura (60%), leggi e regolamenti (59%), immigrazione (59%). I dati confermano che le politiche d'austerity incentrate sull'oppressione fiscale e sull'ossessione del debito, e il cattivo funzionamento del sistema finanziario, sono considerati i problemi maggiori.
Questo porta a dubitare sui benefici dello stare nell'Ue: il 65% degli intervistati ritiene che il proprio standard di vita sia peggiorato da quando il suo paese è entrato in Europa. Il giudizio più negativo è in Italia e Svezia. Tra i temi più scottanti quello della perdita di sovranità: il 64% ritiene che l'Europa abbia un impatto negativo sulla capacità dei singoli governi eletti di prendere decisioni d'interesse nazionale; e soprattutto l'Europa è considerata ingiusta: oltre la metà degli europei ritiene che l'Unione favorisca i paesi più ricchi a svantaggio di quelli più poveri; questa opinione è, ovviamente, più diffusa in Spagna e Italia e meno in Germania.
Questo sondaggio è la spia di qualcosa che percepiamo ma che non riusciamo ancora a cogliere nei suoi effetti. Cammina insieme agli eventi degli ultimi mesi: la crescita in tutto il continente di movimenti dichiaratamente anti-europei; le spinte indipendentiste in Scozia e Catalogna; il referendum in Veneto di cui si è parlato in tutto il mondo tranne che in Italia. L'Europa non sta cambiando, ma stanno cambiando gli europei.

I grigi signori di Bruxelles sono lontani e nascondono dietro le risatine grottesche l'incapacità di leggere ciò che sta succedendo. Loro hanno cancellato l'Europa delle patrie e dei popoli (quella che volevano i nostri padri fondatori) per farsi l'Europa della banche e dei circoli elitari; ed ora, le patrie e i popoli provano a riprendersela.

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